Il potere della borghesia poggia unicamente sulla concorrenza degli operai fra di loro

(«il comunista»; N° 140-141;  Novembre 2015)

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Come sosteneva Engels nel suo scritto del 1845 Sulla situazione della classe operaia in Inghilterra, "il potere della borghesia poggia unicamente sulla concorrenza degli operai tra di loro, cioè sullo spezzettamento del proletariato, sulla reciproca contrapposizione degli operai. E appunto perché esse [le associazioni economiche proletarie di classe. NdR], sia pure in modo unilaterale e limitato, sono dirette contro la concorrenza, contro questo nerbo vitale dell'attuale ordinamento sociale,appuntio perciò costituiscono un grave pericolo per quest'ordinamento sociale. L'operaio non può colpire la borghesia, e con essa tutta la struttura attuale della società, in un punto più nevralgico di questo.

Una volta eliminata la concorrenza degli operai tra loro, una volta che essi siano tutti decisi a non lasciarsi più sfruttare dalla borghesia, il regno della proprietà è finito. Il salario dipende dal rapporto tra domanda e offerta, dalle vicende del mercato del lavoro, appunto solo perché gli operai fino ad oggi hanno tollerato di essere trattati come una cosa che si può comprare e vendere. Ma se essi decideranno di non lasciaersi più comprare e vendere, se nella determinazione del valore effettivo del lavoro, si affermeranno come uomini che oltre alla forza-lavoro possiedono anche una volontà, allora sarà la fine di tutta l'economia politica odierna e le leggi sul salario. Certamente le leggi del salario alla lunga tornerebbero a farsi valere se gli operai si accontentassero solo di abolire la concorrenza tra di loro (...). La necessità li costringe non soltanto a distruggere una parte della concorrenza, ma la concorrenza in generale e lo faranno. Fin da ora gli operai comprendono ogni giorno di più a che cosa li porti la concorrenza, essi comprendono assai meglio dei borghesi come anche la concorrenza reciproca tra i proprietari, che provoca le crisi del commercio, opprima gli operai, e come quindi anche questa sia da eliminare. Ben presto comprenderanno anche come agire".

Questo piccolo squarcio nel testo di Engels mette in risalto senza alcun dubbio come la concorrenza tra gli operai sia deleteria per le condizioni di vita e di lavoro operaie e sia un modo per rafforzare la loro schiavitù salariale; mentre la lotta contro la concorrenza tra operai, il superamento di questa concorrenza attraverso l'associazione economica di difesa classista, colpisce duramente non solo gli interessi dei capitalisti ma lo stesso potere borghese perché fa da base ad una lotta di carattere generale che può segnare la fine di tutta l'economia capitalistica e del potere borghese che si regge su di essa.

(da F. Engels, La situazione della classe operaia in Inghilterra, 1845, Ed. Rinascita, Roma 1955, pp. 237-8)

 

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