Alcuni dati sulla Grecia e sul suo indebitamento

(«il comunista»; N° 140-141;  Novembre 2015)

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Il debito pubblico totale della zona euro ammonta a 9.233 miliardi di euro. Vediamo ora il debito pubblico per i paesi europei più importanti.

 

Grecia: 321,7 miliardi di euro (il 3,48% del totale del debito della zona euro), equivalente al 176% del Prodotto Interno Lordo (PIL) del paese.

Portogallo: 225,9 miliardi di euro (2,4% del totale), equivalente al 130,2% del PIL.

Italia: 2.134 miliardi di euro (23% del totale), equivalente al 134% del PIL.

Francia: 2.084 miliardi di euro (22,5% del totale), equivalente al 95% del PIL.

Germania: 1.826 miliardi di euro (19,7% del totale), equivalente al 74,7% del PIL.

Spagna: 1.046 miliardi di euro (11% del totale), equivalente al 98% del PIL.

Gran Bretagna: circa 1.300 miliardi di euro (la Gran Bretagna non fa parte della zona euro), equivalente all’89,4% del PIL.

[Fonte: Eurostat, dati del dicembre 2014]

 

Da questi dati emerge che il debito pubblico greco ha un’importanza relativa, rapportato all’indebitamento dell’insieme della zona euro o all’indebitamento dei grandi paesi europei. Ma il problema è che le casse dello Stato greco sono vuote!

 

I CREDITORI DELLA GRECIA

 

I creditori sono attualmente essenzialmente delle istituzioni pubbliche europee (80% del totale; Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria (FESF), al quale partecipano tutti gli Stati dell’UE in proporzione al loro PIL, Banca Centrale Europea ecc.) e internazionali (FMI), a differenza del periodo precedente alla ristrutturazione del 2012 quando si trattava soprattutto di creditori privati (il 52% del totale); questi – le banche – non rappresentano che il 10% del totale e si tratta soprattutto di banche greche (le banche straniere, tedesche e francesi in particolare, hanno potuto ritirarsi dal paese senza perdere troppo: in effetti esse sono state i primi beneficiari del piano di “aiuti alla Grecia”).

Vi sono anche, per un 10% circa, dei prestiti bilaterali alla Grecia di diversi Stati. I principali creditori statali della Grecia (attraverso prestiti bilaterali e l’intermediazione del FESF) sono: la Germania (56,5 miliardi di euro), la Francia (42,4 miliardi di euro), l’Italia (37,2 miliardi di euro), la Spagna (24,7 miliardi di euro), i Paesi Bassi (1,9 miliardi), il Belgio (7,2 miliarsi) ecc. La Grecia paga ovviamente degli interessi a questi diversi paesi (2,4 miliardi di euro sono stati rimborsati alla Francia nel primo trimestre 2015, secondo l’Istituto Nazionale di Statistica e di Studi Economici - INSEE).

[Fonte: Le Monde, 5-6/7/2015]

 

COMMERCIO ESTERO GRECO

 

Nel 2014 il commercio estero è rimasto deficitario e il deficit è comunque aumentato: 14,1 miliardi di euro di deficit contro 12,2 miliardi del 2013, ciò che costituisce un enorme deficit del 27% negli scambi di merci. L’Unione Europea rappresentava nel 2014 il 45% delle espoprtazioni greche e il 47,2% delle sue importazioni; segue il commercio con i paesi balcanici (Bulgaria, Romania, Croazia, Serbia, Macedonia, Albania ecc.) con i quali la Grecia registra una eccedenza commerciale di 1 miliardo di euro. A dominare il commercio greco sono gli idrocarburi (35% degli scambi) anche se la crisi economica ha ribassato sensibilmente le importazioni di prodotti petroliferi, Oltre ai prodotti petroliferi, la Grecia importa prodotti manufatti (nel 2014 ad esempio, navi acqusitate dalla Corea del Sud), seguiti a distanza dai prodotti alimentari. Per quanto riguarda le esportazioni, la Grecia esporta anche prodotti petroliferi (dalle raffinerie), prodotti manufatti (38% delle esportazioni) e prodotti agricoli (17% delle esportazioni).

 

I principali fornitori della Grecia sono: Russia (prodotti petroliferi), per il 10% delle importazioni, seguita da Germania per il 9%, Iraq (prodotti petroliferi) per il 7,8%, Italia per il 7,5%, Paesi Bassi per il 4,9%, Francia per il 4,5%.

I principali clienti sono: Turchia per il 12,2% del totale (esportazioni costituite per il 70% da prodotti petroliferi, dal cotone e da vari prodotti tessili), seguita da Italia per il 9,9%, Germania per il 6,5%, Bulgaria per il 5% e Cipro per il 4,6%.

 

[Fonte: Servizi economici dell’Ambasciata di Francia ad Atene]

 

La pur piccola Grecia (circa 11 milioni di abitanti) è comunque una potenza economica influente sui suoi vicini balcanici. Le Banche greche possiedono più di un quinto degli attivi bancari in Bulgaria e Macedonia. Le relazioni economiche con questi paesi sono importanti ed ogni crisi in Grecia ha delle conseguenze immediate in questi paesi; ad esempio, la Bulgaria aveva ospitato 1 milione di turisti greci nel 2014, mentre le attuali restrizioni bancarie hanno fatto cadere drasticamente il loro numero all’inizio della stagione estiva di quest’anno. Inoltre, essendo l’economia greca nettamente più sviluppata al loro confronto, sono tra i 700mila e 1 milione i lavoratori dei paesi balcanici (i due terzi provengono dall’Albania) che vi lavorano abitualmente: il ritorno nei propri paesi di questa massa di lavoratori emigrati a causa dell’esplosione della disoccupazione causata dalla crisi greca comporta inevitabilmente delle gravi conseguenze sociali.

 

[Dati ripresi dal Wall Street Journal, 13/7/2015]

 

 

Partito comunista internazionale

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