Lo dicono loro...

(«il comunista»; N° 147;  Dicembre 2016)

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SUI TERREMOTI I BORGHESI FANNO AFFARI, NON PREVENZIONE

 

«L’Italia è un Paese ad alto rischio sismico, ma pare ricordarsene solo in occasione delle ricorrenti tragedie. Tra piani di emergenza inefficienti, edifici inadeguati, ospedali fuori norma, risorse insufficienti o male utilizzate, abusivismo edilizio e una bassissima attenzione all’educazione e all’informazione, le calamità del passato non sembrano essere bastate per creare nel Paese un’autentica cultura della prevenzione» (La Stampa, 23.10.2016). E chi dovrebbe provvedere alla “cultura della prevenzione”, se non l’ente pubblico supremo, lo Stato? Ma lo Stato borghese difende gli interessi dei profitti e le ricostruzioni portano profitti enormemente più corposi della prevenzione...

 

LO SPRECO DELLE MAPPE

 

«Un groviglio infinito di competenze, di enti, di esperti che si occupano tutti della stessa cosa: mappare e monitorare l’Italia sul rischio sismico e idrogeologico. Tra Protezione Civile, Regioni, Comuni ed enti di ricerca lo Stato ha speso negli ultimi 6 anni almeno 100 milioni di euro per cartine e monitoraggi vari che spesso non “parlano” tra loro. Un fiume di denaro che ha fatto la fortuna di studi di ingegneria  e geologia, mentre molti Comuni nei loro piani di prevenzione non hanno preso per nulla in considerazione queste mappe, a partire proprio da Accumoli. E lo spreco continua: anche l’ultima pioggia di fondi pari a 30 milioni di euro arrivata per la nuova frontiera in tema di monitoraggio e prevenzione, la cosiddetta “microzonazione” dei terreni, ad oggi non è servita a garantire un quadro chiaro e omogeneo: alcune Regioni tra le più esposte ai terremoti, come la Sicilia, non hanno messo i pochi spiccioli necessari per cofinanziare l’intervento e i fondi rimangono nei cassetti. (…) Tanta burocrazia, tanti soldi in ballo, pochissimi risultati. Nonostante i diversi enti che lavorano sul fronte antisismico, dalla Protezione civile all’Ingv, fino al 2003 soltanto 2965 Comuni su 8102 rientravano in un’area mappata sul rischio sismico» (la Repubblica, 31.8.2016). Alla greppia dei soldi pubblici, stanziati dallo Stato, dalle Regioni o dai Comuni, pescano gli affaristi di ogni risma: per loro l’importante è intascare soldi facili con un pretesto o con un altro...

 

AMATRICE: L’HOTEL ROMA È LETTERALMENTE IMPLOSO!

 

«Otto morti accertati e faticosamente estratti dalle rovine. Ma altri cadaveri, come confermano ai vertici del comando provinciale dei pompieri, “potrebbero nascondersi sotto quei solai collassati: ma se non interveniamo con alcune demolizioni, non possiamo ispezionare l’ultima area delle camere rimaste sotto le macerie”. La storia del devastante crollo dell’hotel Roma – storico albergo di Amatrice, meta di politici e personalità di spicco, da Ciampi a papa Wojtyla – è una di quelle più inquietanti da ricostruire. Basta partire dalle scene che si sono presentate agli occhi dei vigili. “L’edificio è letteralmente imploso, dalle strutture murarie fuoriescono pilastri che sono schizzati fuori”, è la prima valutazione tecnica dei vigili del fuoco. Possibile che l’hotel non fosse stato adeguato alla normativa antisismica dopo il sisma aquilano del 2009?» (la Repubblica, 31.8.2016). Come molte altre indagini hanno dimostrato, le normative antisismiche sono scritte sulla carta ma non vengono rispettate, né nelle costruzioni ex novo (dopo il 1974, anno della promulgazione di queste normative), né negli interventi di adeguamento sugli edifici più vecchi. I soldi, sempre pochi, che vengono formalmente destinati a queste opere prendono altre strade...

 

 

Partito comunista internazionale

www.pcint.org

 

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