La manifestazione contro gli sfratti, il 10 ottobre a Napoli

(«il comunista»; N° 156; Novembre 2018)

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Si è svolta nel pomeriggio del 10 ottobre la prima scadenza indicata nell’a Si è svolta nel pomeriggio del 10 ottobre la prima scadenza indicata nell’assemblea di fine settembre a “Mensa occupata” promossa da varie realtà del napoletano. Un corteo, costituito da alcune centinaia di manifestanti, è partito dalla sede della Regione Campania, via Santa Lucia, e si è diretto alla prefettura in piazza del Plebiscito dove i manifestanti hanno consegnato delle richieste scritte contro il decreto del Viminale, inerente le nuove misure coercitive per favorire gli sfratti, a firma di Salvini. 

Il corteo si è svolto senza incidenti, ma affrontando a viso aperto le reiterare minacce repressive che prevedono pesanti condanne per coloro che attuano blocchi stradali. Infatti i manifestanti hanno bloccato il tunnel di piazza Vittoria, che si trova proprio sul percorso seguito dal corteo e che è ad alta intensità di traffico veicolare, dove sono stati srotolati, su delle impalcature, striscioni di protesta contro gli sfratti e il governo. La manifestazione è stata accompagnata da ulteriori slogan e cori di protesta contro l’esecutivo ed  il ministro leghista. Tra i partecipanti alla manifestazione, oltre ai promotori dell’assemblea tenutasi  all’Università, si sono aggiunte altre realtà antagoniste come: Comitato Vele Scampia, Iskra, USB, Bagnoli libera, Banchi Nuovi , Comitato di lotta Taverna del ferro e “Parenti e amici delle detenute del carcere di Pozzuoli”, protagonisti del volantino pubblicato in questo stesso numero.

Mentre scriviamo, per la città già circolano altri manifesti con altre scadenze di lotta, sempre per il mese di ottobre, e a Roma ma con diversa data, il giorno 20 a firma della USB. Il lupo perde il pelo ma non il vizio.

 

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Le manifestazioni del 26 e 27 ottobre

 

Si sono svolte le altre due manifestazioni in calendario del 26 e del 27 ottobre ammantate da un certo silenzio della  stampa borghese.  Dal punto di vista della partecipazione, le due scadenze hanno visto una discreta partecipazione, soprattutto a quella antirazzista del 27 a Roma patrocinata dai SiCobas, ma a cui hanno aderito anche alcune realtà della galassia antagonista napoletana, dove veniva sottolineata l’unità tra lavoratori immigrati e italiani, la loro comunanza di interessi e che solo due razze esistono: quelle degli sfruttati e quelle degli sfruttatori.

La manifestazione del 26, a cui hanno aderito le realtà antagoniste del pubblico e privato in molte città, si è svolta con un discreto successo anche a Napoli dove un corteo composto anche da immigrati ha attraversato la città partendo da piazza Mancini fino al centro direzionale.

Far vedere i muscoli è già un fatto positivo, ma non basta. Spetta alle avanguardie adottare misure classiste con piattaforme di lotta unitarie, per una reale opposizione di classe con mezzi  e metodi  tendenti  non solo a far crescere il movimento, ma a spodestare il dominio assoluto dei sindacati tricolore.

 

 

Partito comunista internazionale

www.pcint.org

 

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