Intimidazioni contro i compagni che lottano

(«il comunista»; N° 161 ; Ottobre 2019)

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Napoli, venerdì mattina 13 settembre 2019. La Procura della Repubblica  (Gruppo antiterrorismo)  ha emesso un decreto di perquisizione domiciliare e di controllo informatico a carico di un compagno lavoratore di Napoli che, forte della sua esperienza, segue da anni i movimenti dei disoccupati e delle lotte in genere nel napoletano. Secondo l’accusa, questo compagno avrebbe inneggiato “all’omicidio” in quanto sembra abbia scritto, su Facebook, commenti in merito alla sproporzione mediatica tra il silenzio di fronte alla morte di 4 operai al giorno e l’enorme visibilità, di fronte alla morte di un uomo di Stato. Bastava questa constatazione per attuare l’azione intimidatoria citata?

Il movimento disoccupati “7 novembre”, di cui abbiamo parlato nei numeri scorsi del giornale, ha stigmatizzato questo grave episodio diffondendolo attraverso lo stesso Facebook, in questo caso usato come socialnetwork di propaganda e agitazione, e ha invitato tutti i compagni e i movimenti di lotta a denunciare questo atto di intimidazione. Nello stesso comunicato, il movimento esprime solidarietà al compagno e controbatte la procura sostenendo che “Terrorista è chi sfrutta, opprime, massacra! Non chi lavora, lotta e dice la verità”.

Ci sembra chiaro che, in una fase di riflusso delle lotte, in cui il movimento dei disoccupati suddetto è, al momento, il più visibile in piazza, lo Stato ne approfitti per attuare operazioni di intimidazione volte a colpire con la repressione anche le poche frange di proletari che non desistono dal lottare.

La borghesia anticipa così talune misure, come è sua abitudine in quanto classe dominante, in vista di una possibile reazione proletaria che, prima o poi, non tarderà a presentarsi, soprattutto in una città come Napoli, dove le lotte dei disoccupati e dei movimenti di lotta hanno esperienza pluridecennale.

Noi non possiamo che esprimere la nostra solidarietà al compagno oggetto di questa intimidazione di cui seguiremo i futuri risvolti; la solidarietà va anche al movimento dei disoccupati organizzati in lotta che da anni seguiamo, insieme a tutti i movimenti di lotta del napoletano.

 

14 settembre 2019

 

 

Partito comunista internazionale

www.pcint.org

 

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