Riders in lotta

(«il comunista»; N° 166 ; Dicembre 2020)

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Sono diverse le piattaforme che organizzano le consegne - soprattutto di cibo - utilizzando i ciclo-fattorini, i riders. Just Eat, Glovo, Uber, Deliveroo sono le più note. Negli ultimi anni questo tipo di servizio si è sviluppato molto (nel 2019 i rider erano oltre diecimila) e nel periodo del lockdown dovuto all'epidemia da Covid-19 si è ancor più ingrandito soprattutto nella grandi città.

I riders sono in gran parte immigrati, giovani e provengono prevalentemente dall'Africa sub-sahariana, ma anche dal Nord Africa, dal Pakistan e dall'India. Che siano sfruttati bestialmente, approfittando del loro gran bisogno di lavorare e di avere i documenti in regola per vivere in Italia, è ormai noto a tutti. Ma contro queste condizioni di lavoro disumane (tempi di consegna strettissimi, ogni consegna pagata una miseria, trattati da lavoratori autonomi, domeniche non considerate festive, consegne da espletare con qualsiasi tempo, pioggia, neve o solleone, orario notturno considerato da mezzanotte alle 7 del mattino, niente  assicurazione, niente ferie o giorni di malattia pagati ecc.), i riders si sono ribellati, hanno protestato e scioperato, nonostante il loro isolamento. 

Le precedenti lotte dei riders hanno messo in evidenza due aspetti basilari della lotta operaia: la solidarietà proletaria con cui hanno lottato contro la concorrenza fra di loro che le diverse compagnie hanno alimentato e alimentano costantemente, e la ribellione contro condizioni di lavoro, e di vita, intollerabili, anche se le organizzazioni sindacali ufficiali non si sono mai mosse in una reale difesa dei loro interessi. Anzi, il sindacato di destra Ugl Rider ha firmato, nel settembre scorso, con l'Associazione di categoria delle aziende del settore (Assodelivery), un primo accordo (fatto passare per " nazionale") sul food delivery, dimostratosi immediatamente peggiorativo rispetto alla legge Catalfo-Di Maio, dello scorso anno, che in ogni caso prevede un trattamento ibrido, con paga oraria "garantita" più cottimo e lasciando la definizione di ogni aspetto del contratto alla trattativa "tra le parti sociali". Nell'accordo Ugl Rider i lavoratori del settore sono tutti considerati lavoratori autonomi, la retribuzione riconosciuta è a cottimo e si esclude ogni forma di tutela del lavoro subordinato. Quanto alla retribuzione, è stata indicata una paga "oraria" di 10 euro lordi, mentre la regola prevede un compenso per ogni consegna; il tempo stimato per ogni consegna è di 20 minuti, perciò in un'ora le consegne saranno 3 e, quindi, il pagamento per consegna è di 3,30 euro lordi, ma non viene conteggiato il tempo di attesa davanti ai ristoranti che, nell'arco della lunga giornata di lavoro può essere di qualche ora. D'altra parte la Ugl Rider nasce negli uffici di Glovo (1) come Anar (Associazione Nazionale Autonoma Rider) per poi confluire nel sindacato di destra. I sindacati tricolori, come sempre, fanno riferimento al "dialogo" senza organizzare la lotta e gli scioperi, invocando il negoziato con le aziende del settore sulla base del lavoro subordinato, prendendo come riferimento il contratto della logistica. Ma i lavoratori della logistica, come ora i riders, sanno perfettamente che ogni minimo passo avanti nella difesa delle loro condizioni di lavoro e di vita è dovuto esclusivamente alla lotta: più dura è la lotta, più hanno la possibilità di ottenere qualche risultato. I 4 giorni di sciopero dei riders del novembre scorso, organizzato dai sindacati autonomi, hanno ottenuto intanto un risultato importante: Just Eat Takeaway si è tolta dall'Assodelivery ed ha promesso che i propri ciclo-fattorini saranno assunti come dipendenti a partire dal 2021, "in linea" con le indicazioni della legge 128 Catalfo-Di Maio, nella quale, in ogni caso, è previsto che il rapporto tra aziende del settore e lavoratori sia ispirato alla flessibilità che questo nuovo servizio richiede, offrendo alla "domanda" tempi di consegna rapidi e sicuri...

Ma i riders hanno capito che non possono ottenere nulla se non continuando a lottare e, in questo, sono un esempio per tutti gli altri lavoratori: si negozia con la lotta in piedi!

 


 

(1) Cfr. www.chicago86.org/lotte-in-corso/italia/generale/1337-nuovo-contratto-nazionale-rider.

 

 

Partito comunista internazionale

www.pcint.org

 

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