Livorno 1921. La formazione del Partito Comunista d’Italia, sezione dell’Internazionale Comunista

( Supplemento 02 a «il comunista» N° 166, Gennaio 2020 / Livorno 1921, la formazione del Partito Comunista d'Italia ) 

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●  1919

Il Partito Socialista Italiano al Congresso di Bologna

(5-8 ottobre 1919)

 

 

Mozione della Frazione Comunista Astensionista al Congresso di Bologna (1919)

(dal Resoconto; in Prometeo, seconda serie, n. 2, febbraio 1951) (1)

 

 

Il XVI Congresso Nazionale del Partito Socialista Italiano dichiara che il programma costitutivo di Genova del 1892 non risponde più alle esigenze della vita e dell’azione del partito:

-delibera che il partito faccia parte integrante dell’Internazionale Comunista accettandone il programma costitutivo di Mosca ed impeganndosi ad osservare la disciplina dei congressi internazionali comunisti;

-dichiara incompatibile la presenza nel partito di coloro che proclamano la possibilità dell’emancipazione del proletariato nell’ambito del regime democratico e ripudiano il metodo della lotta armata contro la borgehsia per la instaurazione della dittatura proletaria;

-delibera che il partito assuma il nome di Partito Comunista e adotti il programma che segue, nel quale, sulla base delle dottrine fondamentali bandite nel Manifesto dei Comunisti nel 1848, e delle direttive politiche sulle quali procedono le rivoluzioni contemporanee, sono prospettati gli sviluppi storici del trapasso del presente ordine sociale a quello comunista, ed è stabilito il compito del partito nelle diverse fasi a di tale processo;

-delibera che il partito si astenga dalle lotte elettorali intervenendo nei comizi a propagandare le ragioni di tale suo atteggiamento, ed impegna tutti gli organi e le forze del partito all’opera:

a) di precisare e diffondere nella classe operaia la consapevolezza storica della necessaria realizzazione integrale del programma comunista 

b) di allestire gli organi proletari e i mezzi pratici di azione e di lotta necessari al raggiungimento di tutti i suoi succesivi caposaldi programmatici,

 

Esito della votazione

(dall’Almanacco Socialista – 1920)

 

Hanno votato 1418 sezioni rappresentanti  66.708 soci.

Per l’odg Serrati (massimalista elezionista): 1012 sezioni - 48.411 voti

Per l’odg Lazzari (massimalista unitario): 339 sezioni - 14.880 voti

Per l’odg Bordiga (comunista astensio-nista): 67 sezioni - 3.417 voti

 

Deliberazione della Frazione Astensionista dopo il voto (8 ottobre 1919)

(Dal Soviet, 20 ottobre 1919)

 

Dopo il voto favorevole, con grande maggioranza, alla tendenza Serrati, la Frazione adottò con voto unanime il seguente deliberato:

I delegati al XVI Congresso Nazionale Socialista aderenti alla Frazione Comunista Astensionista:

-visto il deliberato col quale la grande maggioranza del Congresso ha adottato la tattica elezionista e riconfermando il loro punto di vista secono il quale una simile tattica contraddice al programma massimalista, ai metodi della Terza Internazionale ed alla preparazione dell’azione rivoluzionaria del proletariati italiano; ed è inevitabile una netta separazione tra i seguaci del metodo socialdemocratico e quelli del metodo comunista;

-deliberato di proporre alle Sezioni da loro rappresnetate di rimanere nel seno del Partito Socialista Italiani rinunciando per disciplina ad agitare nella massa la propaganda dell’astensione elettorale;

-dichiarano costituita la Frazione Comunista Astensionista nel partito,invitando tutte le sezioni ed i gruppi che ne condividono il programma presentato al congresso a farvi adesione.

Passano a discutere sulle funzioni e sul compito che la Frazione dovrà esplicare (1).

 


 

(1) “Il Soviet”, organo degli astensionisti (che usciva a Napoli dal 1918), così concludeva il suo commento al congresso: “La Frazione Comunista Astensionista, costituitasi subito dopo il voto del congresso, ispirandosi nella sua azione ad una bene intesa e dignitosa disciplina, come risulta dai deliberati che pubblichiamo, continuerà a svolgere, nel seno del Partito e fuori di esso, la sua opera, attendendo che venga presto l’ora in cui, sorpassati i piccoli dissensi tattivi tra i veri rivoluzionari ed eliminati gli elementi avversi, si possa procedere tutti concordi verso la grande meta”.

 

 

Partito comunista internazionale

www.pcint.org

 

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