Ai nostri lettori: attenzione ai manipolatori

(«il comunista»; N° 183 ; Agosto-Settembre 2024)

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Dal nostro periodico in lingua spagnola El Proletario n. 32:

Recentemente abbiamo riscontrato che dei testi del nostro partito in lingua spagnola vengono distribuiti nella rete sociale X/Twitter da qualche elemento che cerca di presentarsi in modo insidioso come membro della nostra organizzazione. Il nostro partito non ha account sui social network, non pubblica su di essi la sua stampa, brochure o posizioni né delega questo compito a terzi. Come partito, in internet, siamo presenti con un unico sito: www.pcint.org, evidenziato in ogni nostra pubblicazione. La difesa delle posizioni del nostro partito non avviene né attraverso il ricorso alla “proprietà intellettuale” degli scritti che pubblichiamo nella nostra stampa e nel sito, né attraverso la “proprietà commerciale” delle testate con le quali li diffondiamo. L’anonimato per noi non è un vezzo, è semplicemente la forma non intellettuale, non commerciale, in sostanza non borghese, con la quale ogni militante di partito contribuisce al lavoro comune di partito, alla propaganda delle posizioni e delle tesi del partito e alla sua attività generale. Ciò non toglie che vi siano elementi poco seri politicamente che utilizzano nostri materiali per fini esclusivamente personali. 

Non è la prima volta, e non sarà certo l’ultima, che qualcuno che in qualche modo ha avuto contatti – anche se non stretti – con noi tenti con calcolata ambiguità di presentarsi come membro, affine o simpatizzante, senza essere nulla di tutto questo. I social network sono un mezzo in cui questo tipo di elementi possono muoversi più facilmente perché nel mondo virtuale è più facile cercare di spacciare le proprie posizioni per posizioni di partito ed è anche più facile per loro evitare di essere ritenuti responsabili della loro falsità. In questo caso si tratta di un elemento che già in altre occasioni ha cercato di presentarsi come qualcuno in qualche modo vicino a noi, quando in realtà le posizioni che sostiene non hanno nulla a che vedere con quelle che il Partito Comunista Internazionale ha sempre difeso e difende. Da questo elemento ci separa un abisso, non solo politico, ma anche morale, dato che il suo comportamento è quello di un manipolatore che cerca la notorietà tentando di farsi importante rivendicando una storia politica (quella della Sinistra Comunista d’Italia) e un’organizzazione (il Partito Comunista Internazionale) che gli sono completamente estranei. In un momento come quello attuale, in cui la lotta di classe del proletariato è praticamente assente in tutto il mondo, la lotta politica può assumere forme peculiari: la mancanza di una classe proletaria che si posizioni sul terreno della lotta di classe, anche sul piano puramente economico, impedisce che le posizioni del marxismo rivoluzionario si radichino con l’ampiezza che solo la lotta su larga scala può dare. Pertanto, le questioni relative alla critica politica, alla definizione teorica, ecc. a volte vengono presentate come se fossero problemi senza grande importanza. Ciò facilita, in qualche modo, la comparsa di elementi di questo tipo, che cercano di ritagliarsi uno spazio nella confusione generale e di spacciare le proprie idee, perfino il proprio modo di comportarsi e di esprimersi, come se fossero legati alle tesi e alle battaglie di classe fondamentali della Sinistra. Queste, però, possono essere facilmente distinguibili perché in esse non si troveranno mai tracce di elaborazione personale o di criteri individuali e perché non saranno mai presentate come patrimonio personale di chicchessia.

 

 

Partito Comunista Internazionale

Il comunista - le prolétaire - el proletario - proletarian - programme communiste - el programa comunista - Communist Program

www.pcint.org

 

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