In vista del 2° Congresso del Sindacato Lavoratori in Lotta - per il sindacato di classe

Per un confronto-dibattito urgente sulle problematiche dei disoccupati

 

(«il proletario»; N° 9; Supplemento a «il comunista» N. 118 - Novembre 2010)

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Napoli, settembre 2010

 

I disoccupati aderenti al “Sindacato lavoratori in lotta per il sindacato di classe” intendono aprire un confronto-dibattito urgente con gli organi costitutivi SLL in merito alle problematiche maturate nel corso della loro vertenza.

L’apertura delle iscrizioni ai disoccupati è stato un momento positivo per un’organizzazione che si prefiggeva di classe. Ma l’impostazione strategica delle lotte non ha prodotto risultati concreti sia in termini di crescita, sia in termini di conquista di obbiettivi  concreti, anche se parziali, accodandoci di fatto alle organizzazioni opportuniste presenti sul territorio ed avallando quindi la loro politica di lista fatta di corporativismo e quindi di contrapposizione tra proletari, a tutto vantaggio dell’assessorato e del governo. I malumori non mancano  e  rischiano di provocare un’ulteriore scissione che sarebbe solo controproducente in questa fase. L’SLL deve saperci ascoltare e recepire le nostre istanze.

E’ un dato di fatto, oramai inconfutabile, che le cosiddette “politiche del lavoro” adottate dalle istituzioni locali non hanno prodotto e non produrranno risultati tangibili per i disoccupati, sia per quelli avviati nel progetto BROS, che quelli aderenti al progetto ORIENTA e PRIORITA’.

Queste iniziative si sono rivelate solo una presa in giro e servono essenzialmente per il controllo della piazza, facendo terra bruciata delle vere lotte dei disoccupati. Esse non porteranno mai ad un vero sbocco occupazionale. Soprattutto in questa fase di crisi acuta oramai mondiale. Queste misure fittizie  stanno solo calpestando la nostra dignità.

I pochi  mesi di proroga  all’ex progetto  ISOLA ci inducono a credere che l’assessorato sarà sempre meno disposto a concedere altre proroghe considerandole puro assistenzialismo. Ma i veri assistiti sono loro che percepiscono stipendi d’oro a danno dei proletari.

 

E’ tempo di cambiare strategia.

Pensiamo che le lezioni acquisite con le lotte passate non devono andare perse. Il vecchio “Movimento di lotta per il lavoro” avrebbe potuto insegnarci tanto. Ma crediamo che i vecchi combattenti abbiano oramai messo in soffitta il loro passato fatto di intransigenza,  coerenza e determinazione. Il loro sogno di allargare la lotta alle altre realtà sta per affondare nel corporativismo e nella burocrazia. Proprio  ora che i proletari iniziano a lottare autonomamente, purtroppo senza nessun punto di riferimento.

Ma noi non demordiamo e pensiamo di recuperare quel patrimonio e portarlo avanti per continuare la nostra e la vostra lotta.

La nostra tattica sarà di classe e quindi lotteremo solo ed essenzialmente per i nostri interessi senza preoccuparci dei paletti istituzionali e senza cadere nella trappola del “pochi e non per tutti”. Lo Stato è unito e compatto contro di noi. Noi oggi siamo divisi e in concorrenza tra di noi, in balia della volontà delle istituzioni.

E’ giunto il momento di riconoscere che il nostro compito prioritario è quello di dotarci di una piattaforma di lotta che non consenta alla controparte di mettere il cappello al nostro movimento.

Innanzitutto dobbiamo comprendere che i disoccupati non sono un’anomalia del sistema, ma parte integrante del modo di produzione capitalistico. Per il capitalismo la classe operaia è una merce e come tale, quando è in eccesso, costa di meno. Per il capitalismo i disoccupati sono merce in eccesso da gettare ai margini del mercato del lavoro e servono solo per tenere sotto ricatto i loro fratelli occupati (vedi la vicenda della Fiat di Pomigliano e poi l’annullamento del contratto metalmeccanici 2008).

 

Il primo punto della piattaforma è:

 

DIRITTO A CAMPARE LAVORO O NON LAVORO,

 

e chiediamo quindi alle istituzioni

 

1)    Un piano concreto per il lavoro per tutti i disoccupati, nel frattempo o in mancanza di ciò,

2)    Un salario di disoccupazione per vivere

 

Contro il rischio dell’aumento della disoccupazione:

 

3)    Trasformazione dei contratti precari in contratti a tempo indeterminato

 

Contro le mistificazioni e le frasi vuote

 

4)    Finalizzazione al lavoro dei progetti BROS, ORIENTA e PRIORITA’

 

Allo scopo di portare avanti con la lotta, unitariamente e con determinazione, queste rivendicazioni, chiediamo

-   che la sede dei disoccupati sia quella di tutti gli iscritti senza discriminazioni, per consentire la centralizzazione delle informazioni con assemblee periodiche dei delegati, di tutti i disoccupati e con le altre realtà

-   che si mantenga l’apertura permanente delle iscrizioni a tutti i proletari compresi gli immigrati.

-   che la propaganda a mezzo volantini e  manifesti  sia costante e puntuale senza riserve di tempo.

-   che i delegati siano scelti da tutti i disoccupati e revocabili in qualsiasi momento.

-   che il rapporto con le altre organizzazioni proletarie e di lotta sia solo tattico, privilegiando esclusivamente il dialogo con  la base e denunciando la politica opportunista dei loro vertici.

 

Chiediamo che questa ipotesi  di piattaforma venga discussa e messa ai voti al prossimo iter congressuale.

Fiduciosi di un vostro riscontro aspettiamo risposte.

Fraterni saluti

Il direttivo dei disoccupati

 

Partito comunista internazionale (il comunista)

www.pcint.org

 

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