ASTIR: esplode la rabbia dei lavoratori da mesi senza salario!

(«il comunista»; N° 136; Ottobre 2014)

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Lo scorso 16 ottobre, un gruppo di lavoratori della societa’ ASTIR ,  una partecipata fallita del comune di Napoli operante nel settore della  tutela ambientale, aggredisce l’assessore al  lavoro Nappi nei pressi della Regione,nonostante sia presente un nutrito dispiegamento di forze dell’ordine in assetto antisommossa. I manifestanti individuano l’assessore da una uscita secondaria. Scatta l’assalto con strattoni e spinte coinvolgendo anche una collaboratrice dell’ assessore. L ‘auto che Nappi voleva raggiungere viene presa a pugni e a calci. Alcuni manifestanti cercano di riaprire le porte posteriori per avventarsi sull’ assessore. Ma le forze dell’ordine riescono a contenere la rabbia dei manifestanti mettendo in salvo l’esponente istituzionale.  

I Lavoratori dell’ASTIR erano in protesta da mesi perche’ aspettavano la cassa integrazione in deroga in attesa di essere ricollocati in un’ulteriore fantomatica societa’ di carattere ambientale denominata “Campania Ambiente”.

L’Astir e’ una delle quattro societa’ nate dalle lotte dei movimenti di piazza dei decenni passati! Come le altre società, anch’essa era una società  destinata al fallimento. Un’altra delle quattro società, la S.I.S., e’ anch’essa fallita lasciando in attesa di cassa integrazione un’altra fetta cospicua di lavoratori!  Per i lavoratori dell’ARPAC Multiservizi,  invece, la strategia è di  più ampio respiro. Dopo qualche annetto di CIG a rotazione con perdita non marginale di salario e il paventato fallimento della società, c’è il rientro graduale di tutti i fuoriusciti. Ma si prospetta un adeguamento di categoria con un salario al ribasso. Il futuro di questi lavoratori è anch’esso legato  al rapporto di forza che riusciranno ad instaurare con la controparte. Lo stesso dicasi per l’altra società denominata “Napoli Servizi”. Ma il fallimento delle prime due società sancisce un ulteriore indebolimento del rapporto di forza che la nascita delle società stesse aveva gia minato in gran parte con la spaccatura che si è, nel frattempo,  aggravata tra i lavoratori delle diverse società! Divisione e contrapposizione curate ad arte dalle forze dell’opportunismo sempre presenti.    

L’episodio dell’ aggressione all’ assessore Nappi ha avuto eco in tutta la regione  attraverso la stampa e i tg regionali. La solidarietà dei partiti istituzionali e dei sindacati confederali all’esponente delle istituzioni non si è fatta attendere; da parte loro, la condanna dell’azione dei lavoratori dell’Astir è stata piena in quanto considerata un atto di violenza da respingere. Naturalmente, i sette mesi senza salario e un futuro incerto per centinaia di famiglie non sono considerati... atti di violenza, rientrando, evidentemente, nei piani democratici delle istituzioni!

La reazione dei lavoratori dell’Astir, messi con le spalle al muro dalle istituzioni locali sorde alle loro richieste di sopravvivenza, abbandonati al loro destino dalle organizzazioni sindacali e dai partiti che si dicono “rappresentanti dei lavoratori” ma, in realtà, rappresentanti degli interessi della pace sociale e, quindi, degli interessi del capitale – sia esso pubblico o privato – e spinti nel tunnel della miseria e della fame,  è stata un atto di difesa: difesa dall’attacco alla loro sopravvivenza da parte delle istituzioni governative e dalla tracotanza di quelle locali, dall’inganno e dalle mistificazioni  opportuniste presenti anche all’interno del movimento stesso!

La nascita, a suo tempo, delle quattro società è stata la pietra miliare per il definitivo isolamento delle lotte e l’ulteriore indebolimento del  loro rapporto di forza. Il disconoscimento tra i lavoratori delle reciproche  società e oramai un fatto acquisito. Non esiste nei criteri dei vertici sindacali  la volontà di organizzare uno sciopero di solidarietà, figuriamoci di un coordinamento tra i lavoratori delle quattro società!   

Noi ci sentiamo di  dare la piena solidarietà ai lavoratori dell’ASTIR e condanniamo in pieno la politica di affamamento del governo e delle istituzioni locali. L’aggressione all’ assessore Nappi è un campanello d’allarme per la borghesia. La concessione della Cig in deroga, annunciata nella stessa serata e retroattiva dal mese di gennaio 2014, è il risultato delle lotte che questi lavoratori hanno messo spontaneamente in piedi, ma è anche un segnale per gli altri lavoratori. Essa  ci dice che è sempre e comunque la lotta a pagare

Il vero obiettivo dei proletari deve essere l’unità dei lavoratori in lotta, unità che la borghesia mina continuamente attraverso ogni sorta di divisione e contrapposizione. Attraverso la loro divisione, le istituzioni cercano di impedire la formazione della solidarietà tra proletari, cercano di controllarne il movimento individuando i proletari più combattivi e, soprattutto, cercano di impedire la nascita di organizzazioni di classe indipendenti o di deviare il loro sviluppo sul terreno dell’impotenza collaborazionista: indipendenti dal riformismo, dall’opportunismo sindacale e dal democratismo inconcludente piccolo borghese. Le organizzazioni di difesa proletaria, le uniche che possono convogliare la lotta proletaria al di sopra delle divisioni corporative, della frammentazione individaulistica, delle lusinghe particolaristiche del collaborazionismo interclassista e della rabbia episodica scatenata da condizioni di vita insopportabili, per essere in grado di dare ai proletari una prospettiva di lotta che non li faccia ripartire sempre da zero, dovranno rinascere su piattaforme di lotta basate esclusivamente sugli interessi di classe del proletariato, e che mettano in campo mezzi e metodi di lotta classisti, ossia utili a difendere effettivamente le condizioni di vita e di lavoro proletarie e le stesse condizioni di lotta!

 Napoli, 17 ottobre 2014                 

 

 

Partito comunista internazionale

www.pcint.org

 

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