Overdose di capitalismo

(«il comunista»; N° 147;  Dicembre 2016)

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L’elezione di Trump ha permesso agli analisti ed esperti di ogni sorta di esporre la loro « scienza » e soprattutto il loro disprezzo di classe verso i proletari americani, accusati – a torto – di aver votato per il miliardario demagogo ultra reazionario.

Beninteso, i media hanno passato sotto silenzio la profonda disperazione sociale che tocca il proletariato americano.

Questa disperazione si traduce nell’esplosione della tossicomania e dell’alcolismo più che nella partecipazione al circo elettorale.

 

L’EPIDEMIA DI EROINA: DECINE DI MIGLIAIA DI MORTI...

 

Secondo un recente rapporto ufficiale, Facing Addiction in America: The Surgeon General’s Report on Alcohol, Drugs, and Health, 27 milioni di statunitensi si drogano e un settimo degli abitanti della prima potenza capitalista del mondo sono stati tossicomani nel corso della loro esistenza. Secono i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), nel loro rapporto del 7 luglio scorso, gli Stati Uniti contano più di mezzo milione di eroinomani. E’, questa, una delle cause dell’abbassamento della speranza di vita constatata fra i proletari statunitensi.

Nel 2014, i morti per overdose sono stati 47.055, il 61% dei quali a causa dell’uso di oppiacei. Migliaia di bambini conoscono problemi di salute o ritardi nello sviluppo intellettuale a causa dell’uso di droghe da parte delle loro madri durante la gravidanza. Questa “epidemia”, per riprendere l’espressione mediatica in voga, tocca particolarmente le regioni devastate dal capitalismo americano: la Rust Belt (antica Manufacturing Belt – la “cintura industriale” – che costeggia i Grandi Laghi di Chicago sul versante atlantico), vittima delle delocalizzazioni e della deindustrializzazione, e gli Appalachi, drammaticamente colpiti dalla chiusura delle miniere di carbone.

Ad esempio, ad Huntington, in Virginia occidentale, cittadina di meno di 50.000 abitanti, sono state registrate, nel 2016, 520 morti per overdose d’eroina, di cui 26 in meno di quattro ore lo scorso 15 agosto. Ad Akron, città di 200.000 abitanti e vecchia capitale del caucciù, nell’Ohio, 24 persone sono morte di overdose durante il secondo week-end di settembre. A Baltimora, il 10% dei 620.000 abitanti è eroinomane secondo un’inchiesta della rete televisiva ABC (1). Nel Vermont, il numero di persone trattate per la dipendenza dagli oppiacei è cresciuto del 770% fra il 2000 e il 2014 (2). In un rapporto del mese dell’agosto scorso, i CDC stimano che circa 24.000 bimbi sono nati, nel 2013 (ultimo anno per il quale esistono delle statistiche), in stato di dipendenza dalla droga. Ciò significa la nascita di un bimbo tossicomane ogni 20 minuti negli Stati Uniti (3).

Lo sviluppo galoppante della tossicomania ha costretto i poteri pubblici a reagire. Ma questa reazione è stato molto limitata: in settembre, l’amministrazione Obama ha deciso di rendere più facile per i medici la prescrizione di terapie antitossicomania. 30.000 medici (numero molto limitato alla scala degli Stati Uniti) sarebbero autorizzati a prescrivere del buprenorfin a 200 pazienti, invece che a 100, per ciascun medico. Obama si augurava anche di sviluppare i programmi di sostituzione delle siringhe, di assicurare la presa in carico da parte del Medicaid della tossicomania e favorire la distribuzione di un rimedio anti-overdose (4).

 

…CENTINAIA DI MIGLIAIA DI BAMBINI SACRIFICATI

 

Al di là dei consumatori vittime di dipendenza dagli oppiacei, l’epidemia colpisce egualmente un numero considerevole di bambini.

Il numero di bimbi nati con una sindrome da svezzamento è notevolmente aumentato nel corso dell’ultimo decennio, colpendo in maniera sproporzionata i territori rurali. In una dozzina d’anni, il numero dei casi si è più che quintuplicato, passando da 1,2 per mille nascite a 7,5 nelle zone rurali e da 1,4 a 4,8 nelle zone urbane. Questi nuovi nati soffrono e piangono dunque molto essendo vittime di convulsioni, problemi cardiaci, digestivi e respiratori...

In molti casi, la dipendenza delle madri deriva dalla prescrizione di oppiacei durante la gravidanza a causa di mal di schiena, dolori articolari ecc. Una volta diventate dipendenti, le future madri si rivolgono a droghe illecite, in particolare all’eroina. Per evitare di essere vittime delle leggi repressive contro l’uso di droghe, esse non possono più portare a termine la gravidanza.

Oltre a subire i problemi legati alla sindrome da svezzamento, i figli di consumatori di oppiacei sono costretti a una vita miserabile legata alla tossicomania. Vivendo con persone drogate essi possono essere vittime di violenze e malnutrizione; e possono esserlo egualmente in seguito al decesso di un genitore o alla sua incarcerazione.

Negli Stati più colpiti da questo flagello – Virginia occidentale, Kentucky, Ohio... – i servizi sociali e d’aiuto all’infanzia vedono affluire in gran numero orfani o bambini tolti alla loro famiglia. In Virginia, il numero di bambini accolti in altre famiglie è aumentato del 25% dopo il 2012, essendo gli oppiacei all’origine dell’80% delle collocazioni. In Ohio, sono aumentati di circa il 20% dal 2010.

Molti di questi bambini vengono lasciati senza cure dopo aver visto i loro genitori drogarsi o morire di overdose. Molti di loro vivono nella miseria, sono vittime di malnutrizione, di abusi e di emarginazione. Molti rischiano di affondare nella delinquenza o nella tossicomania o di finire in prigione.

La società capitalista li considera come una popolazione eccedente da controllare e punire... quando invece è essa stessa all’origine della loro situazione.

 

DAL BUSINESS DEGLI ANTIDOLORIFICI AL BUSINESS DELL’OVERDOSE

 

Questi ultimi anni, non solo il numero di casi di overdose è quadruplicato, ma sono cresciute enormemente anche le prescrizioni mediche di oppiacei (Vicodin, OxyContin...), che riguardano più di tre milioni di persone e ne uccidono in media 44 al giorno. Il consumo di questo tipo di medicine è esploso negli ultimi decenni negli Stati Uniti con grande gioia dei laboratori farmaceutici: 1,9 milioni di americani sono oggi dipendenti dai trattamenti antidolorifici, distribuiti in perfetta legalità dai medici e dai dentisti che hanno prescritto, nel 2012, 259 milioni di ricette.

Queste medicine servono da trampolino al consumo di eroina meno cara, di più facile accesso e pratica da iniettare. Una serie di studi ha mostrato che quattro consumatori di eroina su cinque sono diventati dipendenti dopo aver iniziato ad assumere antidolorifici: “La gente quando non può più procurarsi degli antidolorifici, cerca altre cose” – testimonia Brad Lamm, ex utente e direttore di un centro di disintossicazione a Los Angeles, intervistato dalla rete tv Pix 11. “L’eroina è diventata la maniera più economica per volare. Moltissimi giovani iniziano con le pillole, quelle dei loro genitori, o quelle acquistate al mercato nero. Negli Stati Uniti, in dieci anni, il consumo di medicine a base di oppiacei è aumentato del 430%” (5).

I tossicomani sono vittime dell’avidità dei capitalisti del farmaco. All’inizio degli anni Novanta, i gruppi farmaceutici hanno trovato una nuova fonte di profitto dopo aver constatato che il mal di schiena colpisce 35 milioni di americani. Essi hanno quindi bersagliato – nascondendo i rischi di assuefazione – tutti coloro che soffrivano di dolori, dal mal di denti all’emicrania, passando per le malattie professionali e gli incidenti sul lavoro. I medici si sono messi a prescrivere oppiacei a piene mani.

Severa e disumana quando si tratta di reprimere dei Neri consumatori di crack, la California – seguita da altri Stati – ha anch’essa adottato una legge che protegge i medici nei casi di prescrizioni abusive. Trovando anch’esse una nuova fonte di profitto, le compagnie di assicurazioni hanno rimborsato gli oppiacei (6). Diverse case farmaceutiche si sono arricchite. E’ il caso, per esempio, di Purdue Pharma, che produce l’OxyContin; grazie a questo i suoi proprietari sono entrati nella lista di Forbes tra le 20 famiglie più ricche degli Stati Uniti.

Se certe industrie farmaceutiche hanno accumulato profitti contribuendo all’epidemia di oppiacei, altre società farmaceutiche, approfittando del disastro sanitario, hanno aumentato il prezzo dei farmaci utilizzati per trattare le overdose: ad es. il Naloxone.

In questi ultimi anni, il prezzo di questo farmaco – commercializzato sotto cinque marchi differenti da società concorrenti – è esploso. Una società ha alzato il prezzo di dieci siringhe pre-riempite da 120$ a 330$. Un’altra ha aumentato il prezzo di due monodosi da 575$ a 3.750$. Una terza società ha aumentato il prezzo dei flaconi della sua versione generica del farmaco da 1,84$ a 31,66$. La concorrenza feroce fra questi banditi capitalisti fa rincarare i prezzi, a dispetto della vita delle vittime di overdose! L’epidemia di overdose negli Stati Uniti è un crimine capitalista: migliaia di proletari (ma non soltanto di proletari) sono state sacrificate, e vengono sacrificate, sull’altare del profitto.

 

UN SINTOMO DELLA DECADENZA DELLA SOCIETÀ BORGHESE

 

Se questo fenomeno colpisce anche individui di altre classi, per i proletari questo costituisce il prolungamento del loro specifico sfruttamento e della loro specifica oppressione.

L’esplosione del consumo di droga è un rivelatore del carattere nefasto del capitalismo. La putrefazione del capitale spinge una frangia sempre più ampia di proletari a distruggersi. Questa cancrena genera la passività, l’individualismo e non la rivolta collettiva. Essa discende direttamente dal modo di vita borghese attuale e non mette per niente in causa la previsione marxista.

La decadenza attuale della società borghese conferma il fatto che essa ha ampiamente fallito ed è, storicamente, già vinta. Il proletariato è oggi la sola classe capace di mettere fine all’inferno del capitale, di distruggere tutte le qualità di oppio spirituale o materiale di questa società. Nella società, come nella natura, la vita nasce e nascerà dalla putrefazione.  Nei fenomeni di dissoluzione che appaiono oggi, salutiamo la conferma delle prospettive della rivoluzione.

La società borghese è condannata, viva il comunismo!

 


 

(1) «Baltimore is the U.S. Heroin Capital», marzo 2015.

(2) «In Annual Speech, Vermont Governor Shifts Focus to Drug Abuse», The New York Times, 8 gennaio 2014.

(3) http://www.cdc.gov/mmwr/volumes/65/wr/mm6531a2.htm?s_cid=mm6531a2_w

(4) «Obama announces new moves to fight opioid and heroin abuse epidemic», The New York Times, 2 giugno 2016.

(5) «Retour fracassant de la consommation d’héroïne», Les Inrocks, 24 febbraio 2014.

(6) «Overdoses sur ordonnance», Les Echos, 27 ottobre 2015.

 

 

Partito comunista internazionale

www.pcint.org

 

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