Afragola (NA)

Le "piaghe" della stazione supermoderna della TAV: la corsa al profitto è più veloce delle misure di sicurezza

(«il comunista»; N° 149;  Giugno 2017)

 Ritorne indice

 

 

«È un’opera grandiosa frutto del lavoro di un grandissimo architetto». A dirlo nel corso della cerimonia di inaugurazione della stazione Tav di Afragola il presidente di Fs italiane, Gioia Ghezzi. «È un’opera di enorme valore strategico - ha detto -. Abbiamo costruito un’opera d’arte. Abbiamo voluto portare qui una stazione che non sia luogo di transito ma che nel tempo diventi più che una stazione. Negli ultimi tre anni sono stati stanziati venti miliardi che continueranno ad essere spesi per il Sud. L’intenzione è quella di usare la stazione di Afragola come fonte di rinnovamento del territorio per creare lavoro e crescita» (Il Mattino, 15.6.2017).

La supermoderna stazione dell’Alta velocità ferroviaria - "la stazione più bella del mondo", è stata definita, "opera d'arte" dell'architetto Zaha Hadid - è stata inaugurata il 6 giugno scorso ad Afragola, centro di 65 mila abitanti facente parte della città metropolitana di Napoli, nientemeno che dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, alla presenza del ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, dei vertici delle Ferrovie dello Stato e del sindaco di Afragola, Domenico Tuccillo. Insomma un'inaugurazione in pompa magna che ne prevedeva l'attivazione regolare per l'11 di giugno.

Ma, appena inaugurata, nella stazione sono state scoperte ben "sette piaghe", come le definisce Il Mattino. Quali? L'impianto antincendio non è a norma; l'impianto di climatizzazione e riciclo dell'aria è sprovvisto di motore; le uscite di sicurezza danno direttamente sull'area del cantiere ancora aperto; assenza totale di kit di pronto soccorso e di defibrillatori; mancate autorizzazioni dell'unico bar e dell'area di parcheggio della stazione. Naturalmente queste "piaghe" sono state scoperte dopo l'inaugurazione nel corso di un blitz dei carabinieri del Nas, dei tecnici dell'Asl, dei vigili del fuoco e dei carabinieri della Procura di Napoli. Ma come mai questi controlli non sono stati fatti prima? «La stazione di Napoli Afragola - fanno sapere dalle Ferrovie - possiede tutte le autorizzazioni necessarie per l’esercizio ferroviario.

«È stata offerta la massima collaborazione agli inquirenti durante le ispezioni. In merito alla carenza di documentazione relativa ad alcune attività commerciali nell’ambito della stazione, abbiamo ricevuto garanzia dai rispettivi gestori che i documenti mancanti saranno presentati al più presto»; ma non si tratta solo di attività commerciali, sono le misure di sicurezza che mancano!

Nel frattempo i treni hanno già cominciato a transitare...

Naturalmente tutte le cosiddette autorità sono corse a giustificarsi e, soprattutto, a sminuire i problemi riducendoli ai soliti aspetti amministrativi che tutti si augurano vengano risolti velocemente...

Resta il fatto, però, che lo stesso pm della Procura di Napoli continua ad indagare sugli aspetti amministrativi «ma anche ambientali che riguardano l'area della stazione e in particolare il parcheggio, realizzato in una zona che dovrebbe essere bonificata da rifiuti. Per non parlare dell'attenzione del pool anticamorra su tutti gli affari direttamente o indirettamente riconducibili all'opera» (la Repubblica, Napoli, 16.6.2017).

Che aree di questo tipo e infrastrutture di queste dimensioni interessino anche la camorra è cosa nota non solo a Napoli; e non sarà una sorpresa che, prima o poi, vengano scoperte altre "piaghe", quelle appunto legate alla criminalità organizzata. Sta di fatto che i 20 miliardi in ballo da parte delle Ferrovie - come annunciava il presidente Fs - sono un piatto troppo ricco perché la ormai normale corruzione politico-imprenditoriale e gli interessi delle organizzazioni malavitose si "autoescludano"...

Già una notiziola, apparsa su "La Stampa" del 7 giugno scorso, apriva un capitolo di questo genere; vi si potevano leggere, a proposito dell'investimento di 90 milioni di euro su questa famigerata "porta del sud", queste righe: «qualche mese fa, la Corte dei Conti lo additò come "investimento eccessivo" per l'utilizzo reale che poi avrà»...

 

 

Partito comunista internazionale

www.pcint.org

 

Top

Ritorne indice