IL PROLETARIO
Pagina di intervento sul terreno immediato del Partito Comunista Internazionale per la riorganizzazione operaia indipendente e per la ripresa della lotta di classe
A Napoli, la lotta dei disoccupati non si è mai spenta
(«il proletario»; N° 12-bis; Supplemento a «il comunista» N. 159 - Maggio 2019)
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In occasione della campagna elettorale per le elezioni europee, si è tenuta a Napoli nella mattinata del 29 aprile presso il teatro San Nazzaro la conferenza del neosegretario del PD, Nicola Zingaretti. Alla manifestazione doveva essere presente anche il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Ma gli avvenimenti fuori dal teatro evidentemente lo hanno fatto desistere.
Infatti un gruppo di disoccupati organizzati denominato “Disoccupati 7 novembre” era in presidio fuori dal teatro già da diversi minuti prima dell’arrivo del segretario.
I senzalavoro erano in numero ridotto, ma con striscioni di protesta rivolti al PD e alla Regione che da mesi elude le richieste di lavoro del comitato dei disoccupati. Nella loro piattaforma è inclusa la rivendicazione di lavoro o salario sociale che, nell’occasione, i disoccupati gridavano rivolti alle istituzioni locali.
Allo slogan demagogico ed elettorale del PD di creare più lavoro e meno odio, il comitato era sceso in piazza per contestarlo rivendicando risposte più concrete per i disoccupati e meno campagne elettorali.
Attualmente questa organizzazione di disoccupati è quella maggiormente presente e rappresentativa sul territorio con un folto numero di iscritti. Anche questa volta, nonostante la blindatura della polizia e la pioggia battente, i disoccupati non si sono scoraggiati, andando a manifestare nella “Napoli bene” di via Chiaia, quartiere residenziale borghese.
E’ bastato un pretesto, pare un diverbio per lo strappo di un manifesto PD o qualche insulto, perché la polizia caricasse i disoccupati per intimorirli e disperderli. Il bilancio e’ stato di almeno quattro persone ferite di cui tre in ospedale e tra i contusi anche qualche agente.
I senzalavoro hanno resistito e sono rimasti a protestare di fronte al teatro San Nazzaro, nonostante il rinforzo dei carabinieri, stigmatizzando “il nuovo corso del PD” che, come novità, ha forse soltanto il segretario.
All’interno del teatro, Nicola Zingaretti, fatto entrare da un ingresso laterale, riferiva ai giornalisti con tracotanza e demagogia elettoralista che era dispiaciuto di quanto avvenuto all'esterno, conseguenza della politica del governo lega-5stelle che, definisce il peggiore dal dopoguerra: “Governo che purtroppo non creerà mai nessun posto di lavoro”, come se i governi retti dal PD avessero risolto il problema della disoccupazione…
Nel frattempo i disoccupati rimangono, loro malgrado, le vittime principali della politica oggi di Di Maio-Salvini e domani magari dello stesso Zingaretti. I proletari senza lavoro sono funzionali al sistema capitalistico, sono l’esercito di riserva usato per far pressione sui proletari occupati come arma di ricatto e per tenere sotto controllo i salari, ribassandoli con ogni pretesto.
Solo unendosi, su di una piattaforma di lotta che recepisca le rivendicazioni proletarie dei diversi settori: disoccupati, precari e occupati, si può incidere in modo efficace sulle politiche dei governi borghesi. Al governo continueranno ad alternarsi i partiti di destra, di sinistra o di centro, o le loro più oscene combinazioni, ma il loro scopo di fondo non cambierà come non è mai cambiato finora: essi non rappresentano il “popolo”, né tantomeno i lavoratori, ma il comitato d’affari degli interessi capitalistici della borghesia dominante.
Partito comunista internazionale
www.pcint.org
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