Lenin e Bordiga sullo Stato

(«il comunista»; N° 166 ; Dicembre 2020)

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L'essenza della dottrina dello Stato di Marx può essere compresa fino in fondo soltanto da colui che comprende che la dittatura di una sola classe è necessaria non solo per ogni società classista in generale, non solo per il proletariato dopo aver abbattuto la borgehsia, ma per un intero periodo storico, che separa il capitalismo dalla "società senza classi", dal comunismo. Le forma degli Stati borgehsi sono straordinariamente varie, ma la loro sostanza è unica: tutti questi Stati sono in un modo o nell'altro, ma, in ultima analisi, necessariamente, una dittatura della borghesia. Il passaggioo dal capitalismo al comunismo, naturalmente non può non produrre un'enorme abbondanza e varietà di forme politiche, ma la sostanza sarà inevitabilmente una sola: la dittatura del proletariato.

(Lenin, Stato e rivoluzione, 1917)

 

Lo Stato borghese non è l’ultima macchina statale della storia (come mostrano di pensare gli anarchici). La classe operaia non può utilizzarla (come sostengono tutti i riformisti ed opportunisti). Deve infrangerla, e deve costruire un nuovo Stato nella dittatura rivoluzionaria del proletariato. Questo andrà dissolvendosi, sgonfiandosi, deperendo fino a scomparire. [Già] il presente Stato borghese va verso il proprio affossamento, in attesa che si affossi lo Stato senza aggettivi.

Ma intanto spaventosamente si gonfia, assume le proporzioni del Moloch divoratore di immolate vittime, del Leviathan col ventre gonfio di tesori stritolante miliardi di viventi. Mentre del nostro Stato rivoluzionario prevediamo la dissoluzione graduale, del presente Mostro prevediamo invece la paurosa, ma luminosa esplosione.

(Sul filo del tempo, Inflazione dello Stato, 1949)

 

 

Partito comunista internazionale

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