Livorno 1921. La formazione del Partito Comunista d’Italia, sezione dell’Internazionale Comunista

( Supplemento 02 a «il comunista» N° 166, Gennaio 2020 / Livorno 1921, la formazione del Partito Comunista d'Italia ) 

Ritorno indice supplemento Livorno   -   Ritorno indice « il comunista »


 

●  1920 - 1921

 

Tesi della III Internazionale sulle condizioni per la creazione dei Consigli operai

(5 agosto 1920; dal “Die Kommunistischen Internationale”, nr. 13 del 1920; in Storia della Sinistra comunista, vol II, p. 184)

 

 

Senza rivoluzione i Soviet sono impossibili. È quanto afferma il punto 12 di queste tesi, che conferma l’impostazione che anche la Sinistra comunista ha dato sui Consigli operai (vedi sopra le “Tesi sulla costituzione dei Consigli operai della Frazione Comunista Astensionista”).

 

 

1) I Consigli dei deputati operai (Soviet) nacquero in Russia per la prima volta nel 1905 all’apogeo del movimento rivoluzionario dei lavoratori russi. Già nel 1905 il Soviet di Pietroburgo compiva i primi passi inconsapevoli sulla via della conquista del potere. Esso era allora forte nella sola misura in cui aveva delle prospettive di conquista del potere politico. Non appena la controrivoluzione zarista si rafforzò, e il movimento operaio cominciò a defluire, il Soviet, dopo un breve periodo di vegetazione, cessò addirittura di esistere.

2) Quando nel 1916, all’inizio di una nuova vasta ondata di ripresa rivoluzionaria in Russia, nacque l’idea di organizzare immediatamente dei Consigli di lavoratori, il partito bolscevico mise in guardia gli operai contro l’immediata creazione di Soviet facendo loro osservare che questa è opportuna solo se la rivoluzione è già incominciata ed è all’ordine del giorno la lotta diretta per il potere.

3) All’inizio della Rivoluzione del 1917, i Soviet dei deputati operai si trasformarono in Russia immediatamente in Soviet dei deputati operai e soldati, attrassero nella sfera della loro influenza le più vaste masse popolari e raggiunsero ben presto una straordinaria autorità, perché la forza reale era dalla loro parte e nelle loro mani. Ma quando la borghesia liberale si riebbe dalla sorpresa dei primi colpi rivoluzionari, e i socialtraditori, i socialrivoluzionari e i menscevichi aiutarono la borghesia russa a prendere nelle mani il potere, l’importanza dei soviet cominciò a scemare. Solo dopo gli avvenimenti del luglio 1917 e il fallimento della campagna controrivoluzionaria di Kornilov, quando le più vaste masse popolari entrarono in moto e lo sfacelo del governo controrivoluzionario e conciliatore borghese divenne acuto, i Soviet degli operai rifiorirono e subito dopo raggiunsero una decisiva importanza nel paese.

4) La storia delle rivoluzioni tedesca e austriaca mostra la stessa cosa. Quando grandi masse di operai insorsero, quando la marea rivoluzionaria raggiunse una particolare altezza e travolse le roccaforti delle monarchie hohenzolleriana e asburgica, nacquero per forza naturale in Germania e in Austria Consigli degli operai e dei soldati. A tutta prima, la forza reale era dalla loro parte e i Consigli si avviavano a diventare una potenza effettiva. Ma quando, per una serie di circostanze storiche, il potere passò alla borghesia e ai controrivoluzionari social-democratici, ben presto i Consigli cominciarono a deperire e infine scomparvero. Nei giorni del fallito putsch controrivoluzionario di Kapp in Germania, essi ricomparvero per qualche giorno in scena, ma quando la lotta finì in una nuova vittoria della borghesia e dei socialtraditori, i Consigli che avevano cominciato a risollevare la testa si afflosciarono nuovamente.

5) I fatti sopraccitati mostrano che per la creazione dei Soviet sono necessarie determinate premesse. Si possono e si devono organizzare dei Soviet di operai, e trasformarli in Soviet dei deputati operai e soldati, solo alle tre condizioni seguenti:

a) Una spinta rivoluzionaria di massa nella più vasta cerchia di operai e operaie, soldati e popolazione lavoratrice in genere;

b) Un acuirsi della crisi economica e politica tale, che il potere cominci a sfuggire dalle mani dei governi costituiti;

c) La maturazione nelle file di strati notevoli di operai e soprattutto del partito comunista della ferma decisione di impegnare una lotta decisa, sistematica e pianificata per il potere.

6) In mancanza di tali condizioni i comunisti possono e devono propagandare in modo tenace e sistematico l’idea dei Soviet, volgarizzarla fra le masse, mostrare ai più vasti strati della popolazione che i Soviet sono l’unica forma statale adeguata come transizione al comunismo pieno. Ma una immediata organizzazione dei Soviet senza le condizioni citate è impossibile.

7) Il tentativo dei socialtraditori in Germania di inserire i Soviet nel sistema costituzionale generale borghese-democratico appare, di fatto, come un tradimento della causa operaia e un inganno cosciente dei lavoratori. Infatti, veri e propri Soviet sono possibili solo come forma di organizzazione dello stato che supera la democrazia borghese distruggendola e la sostituisce con una dittatura dei lavoratori.

8) La propaganda dell’ala destra degli Indipendenti (Hilferding, Kautsky ecc.) diretta a dimostrare la conciliabilità del “sistema sovietico” con un’assemblea nazionale borghese rappresenta o una completa incomprensione delle leggi di sviluppo della rivoluzione proletaria o un cosciente inganno della classe lavoratrice. I Soviet significano la dittatura delproletariato. L’assemblea nazionale significa la dittatura della borghesia. È impossibile fondere e conciliare la dittatura del proletariato e la dittatura della borghesia.

9) La propaganda di singoli rappresentanti dell’ala sinistra del Partito indipendente in Germania, intesa a presentare agli operai un piano cartaceo minuto di “sistema dei consigli”, senza alcun rapporto con lo sviluppo reale della guerra civile, è una pedanteria dottrinaria che allontana gli operai dai compiti quotidiani della vera lotta per il potere.

10) I tentativi di singoli gruppi comunisti in Francia, Italia, America e Inghilterra, di creare Soviet che tuttavia non abbracciano grandi masse di lavoratori e che perciò non possono sferrare la lotta diretta per il potere, non fanno che danneggiare il vero lavoro di preparazione della rivoluzione sovietica. Questi “soviet” artificiali, questi fiori di serra, si trasformano nella migliore delle ipotesi in piccole società di propaganda a favore del potere sovietico; nell’ipotesi peggiore, questi organismi abortiti possono solo compromettere agli occhi dei più vasti strati popolari l’idea del potere sovietico.

11) Una situazione particolare si è sviluppata nell’Austria tedesca, dove la classe operaia è riuscita a mantenere vivi ed operanti Consigli di operai che abbracciano vaste masse di lavoratori. Qui la situazione ricorda il periodo febbraio-ottobre 1917 in Russia.

I Consigli operai nell’Austria tedesca rappresentano un considerevole attore politico e costituiscono il germe del nuovo potere. È chiaro che, in un tale stato di cose, i comunisti devono partecipare ai Consigli operai, aiutarli a permeare l’intera vita sociale economica e politica del paese, creare in essi delle frazioni comuniste, e appoggiarne in ogni modo lo sviluppo.

12) Senza rivoluzione i Soviet sono impossibili. I Soviet senza rivoluzione proletaria si trasformano inevitabilmente in una parodia dei Soviet. Veri e propri Soviet di massa appaiono come forma storicamente data della dittatura del proletariato. Tutti i partigiani sinceri del potere sovietico devono meditare con serietà sull’idea dei Soviet e propagandarla incessantemente fra le masse, ma passare alla creazione immediata di Soviet solo alle condizioni sopra indicate.

 

 

Partito comunista internazionale

www.pcint.org

 

Top

Ritorno indice supplemento Livorno   -   Ritorno indice « il comunista »