Livorno 1921. La formazione del Partito Comunista d’Italia, sezione dell’Internazionale Comunista

( Supplemento 02 a «il comunista» N° 166, Gennaio 2020 / Livorno 1921, la formazione del Partito Comunista d'Italia ) 

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●  1920 - 1921

Il secondo Congresso dell’Internazionale Comunista 

(luglio-agosto 1920)

 

 

Conclusione del discorso di Zinoviev

(Seduta inaugurale, 17 luglio 1920) (in Prometeo, II serie, n. 2, febbraio 1951)

 

 

Compagni,

 

giunto alla fine del mio discorso, vi ricordo che tra qualche mese ricorre il cinquantenario della prima grande insurrezione degli operai europei, che mostrò il nostro cammino a noi comunisti. Voglio alludere alla Comune di Parigi, voglio alludere a quell’eroica rivolta dei proletari parigini che, malgrado tutte le loro debolezze e i loro errori (noi cercheremo di evitarli), hanno scritto a lettere d’oro una pagina gloriosa nella storia del proletariato internazionale ed hanno indicato la strada da seguire a milioni di lavoratori.

Compagni, io mi permetto di augurare che nel primo giorno del cinquantenario della Grande Comune, noi possiamo salutare in Francia una Repubblica dei Soviet (uragano di applausi).

Compagni, in un articolo scritto subito dopo il Congresso costituente dell’Internazionale Comunista sotto il titolo “Prospettive di Rivoluzione Internazionale”, mi accadde di dire, in un momento di entusiasmo, che forse non ci sarebbe occorso più di un anno per dimenticare che la lotta per il potere dei Soviet avesse mai avuto luogo in Europa, poiché, in quel momento, questa lotta sarebbe stata terminata nel nostro continente ed iniziata negli altri.

Un professore borghese tedesco ha esumata questa frase, ed ultimamente ho avuto l’occasione di leggere un articolo in cui la citava per dimostrare che “il principio sovietico non è prossimo a trionfare, a quel che sembra, in Europa”.

Possiamo tranquillamente rispondere a questo signore: può darsi che voi abbiate ragione, può darsi che noi ci siamo lasciati trasportare e che in effetti non occorra un anno, ma due, tre, perché l’Europa intiera abbia il potere dei Soviet, ma se voi stesso siete così modesto che un rinvio di un anno o due vi riempie di gioia noi possiano felicitarci di tanta modestia ed esprimere quanto a noi la certezza che, qualche anno prima o qualche anno dopo – noi sapremo avere ancora pazienza -  noi l’avremo la Repubblica Internazionale dei Soviet sotto l’egida della nostra III Internazionale.

 

Viva la classe operaia di tutti i paesi!

Viva l’Internazionale Comunista! (applausi prolungati).

 

*        *        *

 

Conclusione del discorso di Lenin

 

 

La proposizione che lo sfruttato deve insorgere contro lo sfruttatore e formare i Soviet non è troppo complicata.

Dopo la nostra esperienza di due anni e mezzo di Repubblica Soviettista in Russia, dopo il I Congresso della III Internazionale, essa diviene accessibile a centinaia di milioni di oppressi e di sfruttati nel mondo intero. Anche se noi siamo oggi in Russia costretti spesso a consentire a compromessi e a restare nell’attesa, essendo più deboli degli imperialisti internazionali, noi sappiamo tuttavia difendere gli interessi di una massa che rappresenta un miliardo e un quarto di popolazione. Noi siamo ancora imbarazzati dai pregiudizi e da una ignoranza che ogni giorno di più appartiene al passato. Ma più noi avanziamo meglio comprendiamo che difendiamo di fatto questo settanta per cento della popolazione del mondo, questa enorme massa di lavoratori e di sfruttati. Possiamo dirlo con fierezza: al tempo del nostro I Congresso non eravamo che dei propagandisti, non facevamo che lanciare al proletariaro del mondo intero le idee fondamentali, l’appello al combattimento, e ci chiedevamo soltanto quali fossero gli uomini capaci di seguire la nostra strada. Oggi vi è dovunque un proletariato avanzato. Dovunque, sebbene essi siano molte volte male organizzati, vi sono eserciti proletari, e, se i nostri compagni di tutti i paesi possono oggi aiutarci a formarne un esercito solo, nulla potrà più impedirci di completare l’opera nostra. Quest’opera è quella della rivoluzione proletaria universale, della fondazione della Repubblica dei Soviet del mondo (uragano di applausi).

 

 

Partito comunista internazionale

www.pcint.org

 

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