Livorno 1921. La formazione del Partito Comunista d’Italia, sezione dell’Internazionale Comunista

( Supplemento 02 a «il comunista» N° 166, Gennaio 2020 / Livorno 1921, la formazione del Partito Comunista d'Italia ) 

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●  1920 - 1921

Il secondo Congresso dell’Internazionale Comunista 

(luglio-agosto 1920)

 

 

Estratti dalle Tesi sui compiti fondamentali dell’Internazionale Comunista

(Protokoll, II; in Prometeo seconda serie, n. 2, febbraio 1951; vedi anche A. Agosti, La terza Internazionale,

Storia documentaria, Ed. Riuniti, 1974, pp. 210-225)

 

 

Tesi 1 – ... E’ dovere dei comunisti non già tacere le debolezze del loro movimento ma criticarle apertamente per eliminarle più rapidamente e radicalmente. A questo scopo è necessario in primo luogo determinare in modo più concreto il contenuto dei concetti “dittatura del proletariato” e “potere sovietico”, soprattutto sulla base dell’esperienza pratica; in secondo luogo, illustrare in che cosa può e deve consistere in tutti i paesi l’indilazionabile lavoro preliminare che realizza queste parole d’ordine; in terzo luogo, indicare le vie ed i mezzi per eliminare i difetti del nostro movimento.

 

L’essenza della dittatura del proletariato e del potere sovietico

 

Tesi 2 – La vittoria del socialismo (primo stadio del comunismo) sul capitalismo richiede cje il proletariato, in quanto unica classe realmente rivoluzionaria, realizzi i seguneti tre compiti. Il primo è: abbattere gli sfruttatori e soprattutto la borghesia, che è la loro principale rappresentante sul piano economico e politico, annientarli, soffocare la loro resistenza, rendere impossibile qualsiasi tentativo di ripristinare il giogo del capitale e la schiavitù del salario. Il secondo è: trascinare con sé non soltanto tutto il proletariato o almeno la sua stragrande maggioranza, ma anche tutta la massa di coloro che lavorano e sono sfruttati dal capitale e schierarli dietro l’avanguardia rivoluzionaria del proletariato, il partito comunista. (...) Il terzo compito consiste nel neutralizzare, rendere innocue le inevitabile oscillazioni tra borgehsia e proletariato, tra democrazia borgehse e potere sovietico, della classe dei piccoli proprietari dell’agricoltura, dell’industria e del commercio, una classe che è ancora numerosa in tutti i paesi avanzati, se non costituisce addirittura la maggioranza della popolazione; parimenti, neutralizzare le oscillazioni da parte dello strato di intellettuali, impiegati ecc. corrispondenti a tale classe. (...)

 

Tesi 3 – Di fronte alla situazione concreta che è stata creata in tutto il mondo e soprattutto negli Stati capitalistici più progrediti, più potenti, più illuminati e liberi per opera del militarismo, dell’imperialismo, del soffocamento delle colonie e dei paesi deboli, del macello imperialistico mondiale e della”pace” di Versailles, qualsiasi accettazione dell’idea che i capitalisti possano sottomettersi pacificamente alla volontà maggioritaria degli sfruttati, che sia possibile il passaggio pacifico al socialismo attraverso le riforme non soltanto testimonia una straordinaria ottusità piccoloborgehse, ma equivale a ingannare direttamente i lavoratori, a mascherare la schiavitù salariale capitalistica, a celare la verità. (...) Ed è appunto un mascheramento del capitalismo e della democrazia borgehse, un inganno contro i lavoratori, l’opinione peraltro diffusa tra i vecchi partiti partiti e i vecchi dirigenti della Seconda Internazionale, secondo cui la maggioranza dei lavoratori e degli sfruttati sarebbe in grado, in condizioni di schiavitù capitalistica, sotto il giogo della borghesia - giogo che assume le forme più svariate, che è tanto più raffinato e insieme crudele quanto più un paese è civile - di elaborare in sé con piena chiarezza le convinzioni e il carattere del socialismo. Nella realtà, l’illuminazione, l’educazione, l’organizzazione delle masse lavoratrici e sfruttate sotto l’influenza e la guida del proletariato, la loro liberazione dall’egoismo, dal frazionamwento, dai vizi e dalle debolezze provocate dalla proprietà privata, la loro trasformazione in una libera associazione di liberi lavoratori saranno possibili unicamente quando l’avanguardia del proletariato, appoggiata da questa classe (...) avrà abbattuto e sconfitto gli sfruttatori, liberato gli sfruttati dalla loro condizione di schiavi e migliorato le loro condizioni di vita unicamente a spese degli espropriati capitalisti, insomma nel corso vero e proprio della lotta di classe.

 

Tesi 4 – Per raggiungere la vittoria sul capitalismo è necessario un giusto rapporto reciproco tra il partito comunista in quanto guida, la classe rivoluzionaria, il proletariato e la massa, vale a dire la totalità di tutti i lavoratori e gli sfruttati. Soltanto il partito comunista (...), soltanto sotto la guida di un partito simile il proletariato sarà in grado di sviluppare tutta la potenza del suo attacco rivoluzionario e di neutralizzare l’inevitabile apatia e in parte anche resistenza di quella piccola minoranza dell’aristocrazia operaia corrotta dal capitalismo, dei vecchi dirigenti tradeunionisti e delle cooperative di consumo ecc., e di sviluppare tutte le sue energie che, nella società capitalistica, a causa della struttura economica stessa, sono ben più grandi della sua entità numerica rispetto alla cifra globale della popolazione. (...) Soltanto quando i soviet saranno diventati l’unico apparato statale, sarà possibile realizzare l’effettiva partecipazione di tutta la massa degli sfruttati all’amministrazione (...). Soltanto nei soviet la massa degli sfruttati comincia ad apprendere, non già dai libri ma attraverso la propria esperienza pratica, come si debba concepire l’opera di costruzione del socialismo, la creazione di una nuova disciplina sociale, di una libera associazione di lavoratori.

 

In che cosa deve consistere la preparazione immediata e generale alla dittatura del proletariato

 

Tesi 5 – L’attuale fase nello sviluppo del movimento comunista internazionale è contraddistinta dal fatto che la preparazione del proletariato alla realizzazione della sua dittatura non è ancora ultimata nella stragrande maggioranza dei paesi capitalsitici, anzi molto spesso non è stata neppure cominciata in modo sistematico. (...)

 

Tesi 8 – La dittatura del proletariato è la froma più decisa di lotta di classe del proletariato contro la borghesia. Questa lotta può avere successo soltanto se l’avanguardia rivoluzionaria del proletariato trascina dietro di sé la stragrande maggioranza di esso. La preparazione della dittatura del proletariato, quindi, richiede non soltanto che sia messo in luce il carattere borghese di qualsiasi riformismo, di qualsiasi difesa della democrazia con conseguente conservazione della proprietà privata dei mezzi di produzione; non soltanto che si smascheri l’insorgere di tendenze che in realtà permettono la difesa della borgehsia all’interno del movimento operaio: essa esige anche che i vecchi dirigenti siano sostituiti da comunisti nelle organizzazioni proletarie di qualsiasi tipo, quindi non soltanto in quelle politiche ma in quelle sindacali, cooperative, culturali ecc. (...)

 

Tesi 11 – Una delle cause principali che rendono più difficile il movimento rivoluzionario operaio nei paesi capitalisticvi avanzati consiste nel fatto che grazie ai possedimenti coloniali e al sovraprofitto del capitale finanziario ecc., il capitale qui è riuscito a isolate uno strato relativamente più ampio e solido della piccola minoranza che forma l’aristocrazia operaia. Questa gode delle migliori condizioni salariali ed è soprattutto inbevuta di spirito corporativo e di pregiudizi piccoloborghesi e capitalistici. Questa è la vera “base” sociale della Seconda Internazionale dei riformisti e dei “centristi”, e al momento attuale è praticamente la principale base sociale della borghesia. Non è possibile una preparazione anche soltanto preliminare del proletariato al rovesciamento della borghesia senza una inevitabile, sistematica, ampia e aperta lotta contro tale strato (...). Il proletariato (...) non potrà in alcun modo realizzare la propria dittatura se non sarà capace e disposto a compiere i maggiori sacrifici per la vittoria sulla borghesia. (...)

In particolare è indispensabile l’appoggio pieno e disinteressato da parte del partito comunista e di tutto il proletariato avanzato  al vasto movimento spontaneo dello sciopero generale, che è il solo in grado di risvegliare effettivamente le masse sotto il giogo del capitale, metterle in movimento, illuminarle e organizzarle, e nello stesso tempo di far crescere in esse la fiducia totale nel ruolo di guida del proletariato rivoluzionario. Senza tale  preparazione la dittatura del proletariato non è possibile; e coloro che arrivano a schierarsi pubblicamente contro gli scioperi, come  Kautsky in Germania, Turati in Italia, non dovrebbero  a nessun costo essere tollerati all’interno di partiti che aderiscono alla Terza Internazionale. Naturalmente, ciò vale in misura anche maggiore per i capi tradeunionisti e parlamentari che di frequente tradiscono gli operai in quanto, in base all’esperienza degli scioperi, insegnanoil riformismo e non la rivoluzione, come Jouhaux in Francia, Gompers in America, J.H. Thomas in Gran Bretagna.

 

Mutamenti della linea, e in parte della composizione, dei partiti che aderiscono o che intendono aderire all’IC

 

Tesi 14 – Il livello di preparazione del proletariato dei paesi più importanti - dal punto di vista dell’economia e della politica mondiale - alla realizzazione della sua dittatura viene indicato con la maggior obiettività e precisione dal fatto che i partiti più influenti della Seconda Internazionale, il Partito socialista francese, il Partito socialdemocratico indipendente tedesco, il Partito operaio indipednente inglese, il Partito socialista americano, sono usciti da questa Internazionale gialla e hanno deliberato di entrare in modo condizionato nella Terza Internazionale. (...)

 

Tesi 15 – Tutta l’attività dei suddetti partiti (ai quali si dovrà eventualmente aggiungere il Partito socialista svizzero) dimostra, e ciascun organo periodico di questi stessi partiti lo conferma, che questa attività non è ancora comunista e non di rado è in diretto contrasto con i principi fondamentali della Terza Internazionale, e precisamente con il riconoscimento della dittatura del proletariato e del potere sovietico al posto della democrazia borghese.

Perciò il II Congresso dell’IC ha deliberato che è impossibile accogliere senz’altro questi partiti (...) [ma che] per la completa addssione di questi (ed analoghi) partiti all’Internazionale comunista, pone le seguenti condizioni: (...)

punto 4. Epurazione del partito dagli elementi che continuano ad operare nello spirito della Seconda Internazionale.

(...)

punto 7. I membri del partito che respingono le condizioni e le tesi elaborate dall’Internazionale Comunista debbono essere espulsi. Lo stesso vale per i membri del congresso straordinario

 

Tesi 17 – Circa il Partito Socialista Italiano, il II Congresso della Terza Internazionale riconosce che l’anno passat questo partito, con la revisione del programma deliberata al congresso di Bologna, ha compiuto una tappa importante verso il suo passaggio al comunismo, e che le proposte presentate dalla sezione torinese al Consiglio nazionale del partito e pubblicate nella rivista L’Ordine Nuovo dell’8 maggio 1920 sono in linea con tutti i principi fondamentali della Terza Internazionale. Il congresso invita il Partito Socialista Italiano a prendere in considerazione  nel prossimo congresso, che dev’essere convocato sia in base al suo statuto, sia in virtù delle condizioni generali poste dalla Terza Internazionale per l’adesione, le suddette proposte e tutte le decisioni del II Congresso dell’Internazionale Comunista, in particolare per quanto riguarda il gruppo parlamentare, i sindacati e gli elementi non comunisti entro il partito.

 

 

Partito comunista internazionale

www.pcint.org

 

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