Francia :

Manifestazioni contro il “pass sanitario”

La lotta contro l’autoritarismo borghese può essere condotta solo su posizioni proletarie di classe!

(«il comunista»; N° 169 ; Giugno / Agosto 2021)

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Sabato 24 luglio, decine di migliaia di persone (secondo fonti della polizia più di 160.000), molti di più degli “anti-vax” che rifiutano in assoluto qualsiasi vaccinazione, hanno nuovamente manifestato in decine e decine di città grandi o piccole, contro il “pass sanitario” e altre misure annunciate dal governo per fronteggiare  la pandemia come le minacce di licenziamento del personale che rifiuta di farsi vaccinare, multe o addirittura pene detentive per non aver mostrato il pass sanitario ecc. Le infermiere che hanno dovuto occuparsi dei pazienti lo scorso anno senza potersi proteggere adeguatamente, ora rischiano di essere licenziate se non si adeguano!

Queste misure autoritarie (che, tra l’altro, contraddicono le affermazioni fatte poche settimane prima...) (1) fanno parte di una logica repressiva attuata dai governi, sotto vari pretesti, molto prima dell’inizio della pandemia. Si tratta di una tendenza di fondo che risponde all’inasprimento inesorabile delle tensioni sociali in quanto le difficoltà del capitalismo lo costringono ad aumentare lo sfruttamento dei proletari riducendo ulteriormente la spesa sociale, denunciata ovviamente come un intollerabile “carico” per i borghesi (Macron, 06/12/2018: l’assistenza sociale costa “un sacco di soldi”). Questa tendenza si è manifestata con una forza e un’efficacia senza precedenti in molti paesi, dall’America Latina all’Asia, passando per l’Africa o il Medio Oriente, dove i governi si sono serviti dei confinamenti per rompere le lotte proletarie e risolvere i loro problemi nel mantenere la pace sociale.

Anche l’imposizione di una serie di confinamenti e di uno stato di emergenza permanente e l’adozione di misure autoritarie da parte del governo francese hanno avuto origine dal fatto che negli ultimi tempi il governo ha dovuto affrontare il movimento dei Gilet Gialli e le lotte contro l’attacco alle pensioni. Questo spiega anche perché di recente sono passate leggi repressive per la “sicurezza globale” e contro il “separatismo”. Il governo non intende fermare i suoi attacchi antisociali, anche se la riduzione dei sussidi di disoccupazione è stata rinviata ai primi di ottobre e l’attacco alle pensioni ancora più in là nel tempo (Martinez, il capo dei pompieri sociali, aveva avvertito che altrimenti sarebbe stato come «versare benzina sul fuoco”!) (2); la riduzione dell’assistenza abitativa in vigore dall’inizio dell’anno dovrebbe far risparmiare allo Stato, nel 2021, oltre un miliardo di euro, mentre gli aiuti e le sovvenzioni al padronato si sono moltiplicati.

In questa situazione, in cui grava la minaccia di una nuova un’ondata di licenziamenti e piani sociali (175.000 posti di lavoro sarebbero a rischio secondo l’OFCE, Capital, 15/07/21) e in cui la tanto decantata ripresa economica si sta rivelando sempre più problematica, è vano sperare in un ammorbidimento della classe capitalista e del suo governo.

Le manifestazioni contro il pass sanitario si sono svolte al grido di libertà! democrazia! in nome dell’individualismo e dietro le bandiere blu-bianche –rosse, segno della loro natura politica prevalentemente piccolo borghese. Questo è il motivo per cui, come in altri grandi paesi in cui si sono svolte tali manifestazioni (Stati Uniti, Germania ecc.), hanno partecipato correnti di estrema destra. La fede in una democrazia ideale e le illusioni di una lotta “popolare”, interclassista, che potrebbe far indietreggiare il governo sono tipiche di ogni movimento piccolo borghese, incapace di comprendere che la più democratica delle democrazie non è mai altro che la maschera della dittatura della classe dominante borghese.

Tuttavia, queste manifestazioni attirano anche, come sempre in questi casi, elementi proletari che intendono dimostrare la loro ostilità al potere. Ma in assenza di una forza di classe, i loro interessi vengono annegati nella melassa di un falso unanimismo “popolare” dominato da tutte le illusioni piccolo borghesi.

Le correnti di sinistra e di “estrema” sinistra che vi fanno appello non lo fanno per difendere un orientamento di classe che rompa questa unanimità, tutto al contrario. Avviene così che un testo “unitario” firmato da France Insoumise, Solidaires, NPA, UNEF ecc. fonda la sua opposizione al pass sanitario sul modo “non democratico” con cui è stata presa la decisione di introdurlo, “da un solo uom” (!), metodo “generatore di forti tensioni, deleterio in piena crisi epidemica” (!!), e conclude con un appello al contributo “delle multinazionali e dei più ricchi” alla “solidarietà nazionale”!!! (3). Come se Macron decidesse da solo in base a ciò che gli passa per la testa, come se non fosse il capitalismo stesso a generare costantemente tensioni e come se la solidarietà nazionale non fosse una truffa propagandata dalla classe dominante!

In realtà Macron e il suo governo sono solo gli amministratori del potere borghese, che navigano a vista secondo gli interessi a volte contraddittori della borghesia. E le forti tensioni che temono i nostri democratici indicano, al contrario, la via della salvezza per i proletari di fronte alla pressione e all’oppressione borghese: la via degli scontri aperti contro i capitalisti e il loro Stato, la via della ripresa generalizzata della lotta classe contro il capitalismo.

Il capitalismo e gli Stati borghesi sono, in ultima analisi, responsabili della catastrofe sanitaria mondiale della pandemia a causa della loro negligenza criminale a tutti i livelli nei confronti delle esigenze della salute pubblica. Fin dall’inizio, hanno risposto a questa pandemia aumentando in modo sproporzionato il loro controllo sociale, vietando, reprimendo, con tutte le loro forze; in poche parole, riversando le conseguenze di un modo di produzione basato sulla ricerca “a qualunque costo” del profitto sulla popolazione in generale, ma soprattutto sui proletari, costretti a lavorare senza protezioni o precipitati nella miseria. Le ultime misure annunciate lo dimostrano ancora una volta, minacciando i lavoratori di licenziamento e gravando ancora sulla loro vita quotidiana (mentre i deputati si sono esentati dal pass sanitario per sedere in parlamento!); anche se la vaccinazione fosse efficace, non può da sola superare l’epidemia nell’ancora evidente assenza di ospedali e di mezzi di prevenzione: le loro misure di emergenza sono in realtà dettate non dalle esigenze sanitarie della popolazione, ma dalle esigenze dell’economia capitalista.

 

Contro la pressione inesorabilmente crescente del capitalismo, di cui il pass sanitario è solo un esempio, i cortei anche numerosi saranno sempre del tutto insufficienti: solo una forza sufficientemente potente può far indietreggiare il potere prima di rovesciarlo. Questa forza è quella del proletariato nella misura in cui riscopre le sue armi e i suoi orientamenti di classe e nella misura in cui ricostituisce il suo partito rivoluzionario, internazionalista e internazionale, per condurre la sua lotta fino alla vittoria finale. In un avvenire più o meno prossimo il proletariato sarà nuovamente chiamato a lottare per difendersi; i borghesi si preparano a quella lotta, ma anche i proletari devono prepararsi, prepararsi a lottare sul proprio terreno, quello dello scontro classe contro classe.

 

Contro tutte le offensive antiproletarie bisogna tornare alla lotta di classe contro il capitalismo e lo Stato borghese!

 

26 luglio 2021

 


 

(1) “Il pass sanitario non sarà mai un diritto di accesso che differenzia i francesi. Non potrà essere obbligatorio per accedere ai luoghi della vita quotidiana come ristoranti, teatri e cinema (…)” intervista rilasciata da Macron al Parisien, 29/04/2021.

(2) Dichiarazione su LCI, 07/05/2021.

(3) Libération, 22/07/2021. Se tra i firmatari vi sono dei dirigenti sindacali della CGT, quest’ultima in quanto organizzazione non si ritiene coinvolta, non volendo certo compromettere il suo status di partner sociale responsabile.

 

 

Partito comunista internazionale

www.pcint.org

 

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