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Dialogato con Stalin

( Serie: "Sul filo del tempo" – 1953)

La restaurazione delle basi fondamentali dell'economia marxista alla luce della controrivoluzione staliniana

( Opuscolo A4, 76 pagine, Settembre 2022, Prezzo: 5 €, 8 FS) - pdf

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Premessa alla riedizione

 

Il testo Dialogato con Stalin fa parte di una serie di articoli scritti da Amadeo Bordiga intitolata Sul filo del tempo. Questi articoli avevano lo scopo di affrontare i più diversi aspetti della società (politici, economici, sociali, culturali, religiosi), per i quali si era resa necessaria una profonda chiarificazione sulle posizioni autenticamente marxiste e su quelle opportuniste. Si voleva, infatti, mettere in evidenza l'essenza del marxismo rivoluzionario e la sua conferma attraverso gli eventi del passato e del periodo storico attuale.

Seguendo uno schema temporale, i fili del tempo erano normalmente divisi in due epoche storiche distinte, individuate come Ieri e Oggi, in una certa misura il "Passato" e il "Presente", non nel senso di un passato che non torna più e di un presente che rincorre in permanenza "l'attualità", ma di un passato da cui trarre le necessarie lezioni e di un presente come realtà storica inserita in un movimento sociale che punta verso lo scontro fra le classi e la futura società di specie. L'obiettivo era di consegnare alle generazioni proletarie e di comunisti presenti e future le lezioni che la corrente della Sinistra comunista d'Italia, e l'intero movimento comunista internazionale prima che degenerasse nella controrivoluzione staliniana, avevano tratto e continuavano a trarre, dalle vicende storiche, con un occhio particolare alle tendenze opportuniste che, pur modificandosi nel corso del tempo per adeguarsi meglio alle nuove esigenze del dominio capitalistico, mantenevano una costante: contribuire - e, in determinate situazioni, in modo decisivo -  a difendere il potere politico borghese usando le armi della democrazia e della collaborazione fra le classi, per poi passare alla repressione dei movimenti rivoluzionari e all'aperta controrivoluzione.

L'Ieri, riguardava la fase storica che terminava con lo scoppio della seconda guerra imperialista mondiale; l'Oggi, riguardava la fase storica dalla seconda guerra imperialista mondiale in poi,  fino alla successiva grande crisi mondiale in cui il dilemma sarebbe stato: guerra imperialista mondiale o rivoluzione proletaria internazionale.

Nella sezione intitolata Ieri, la battaglia politica, e teorica, si esprimeva contro il riformismo classico e la socialdemocrazia, con tutte le loro appendici: pacifismo, patriottismo, socialsciovinismo, collaborazionismo, e le loro sotto-appendici: movimentismo, operaismo, sindacalismo, immediatismo, intellettualismo, ossia tutte le tendenze politiche che costituiscono l'armatura ideologica della piccola borghesia.

Nella sezione intitolata Oggi, la battaglia politica, e teorica, si esprimeva soprattutto contro lo stalinismo, cioè contro la forma opportunista più moderna e insidiosa che incorporava le forme precedenti (revisionismo bernsteiniano e socialsciovinismo), elevando l'azione opportunista ad un livello direttamente controrivoluzionario anche in termini di lotta armata (sia nella forma degli eserciti statali sia nella forma del partigianismo).

Come molti lettori sanno, la serie di articoli intitolata Sul filo del tempo, ha iniziato le sue pubblicazioni nel gennaio 1949, n. 2 di "battaglia comunista", organo del Partito comunista internazionalista nel quale si erano organizzati, dalla fine del 1942, prima al Nord e poi al Sud,  i gruppi di compagni che, in Italia e all'estero, si richiamavano direttamente alla fondazione del Partito comunista d'Italia nel gennaio 1921 e alla sua corrente di sinistra che faceva capo ad Amadeo Bordiga. "Battaglia comunista" uscirà infatti a partire dal giugno 1945 e, dal luglio del 1946 sarà accompagnata da "Prometeo", rivista di "ricerche e battaglie marxiste" che aveva il compito di pubblicare i testi e gli studi prodotti dall'attività di restaurazione teorico-politica del comunismo rivoluzionario. Questi due organi del Partito termineranno di rappresentare la linea del partito, documentata dai testi e dalle tesi in essi pubblicati, a causa della crisi interna che vide lo scontro tra due tendenze che negli anni si erano sviluppate: la tendenza che univa l'impazienza all'attivismo, alla ricerca di formule ed espedienti per "accelerare" la ripresa della lotta di classe rivoluzionaria (che faceva capo a Damen), e la tendenza che univa la necessità della restaurazione della dottrina marxista nelle sue basi fondamentali e una prassi di partito ad essa coerente e direttamente legata sia in campo organizzatiovo interno sia sul terreno dell'attività esterna rivolta in particolare al proletariato e alle sue lotte. La scissione nel partito maturerà tra il 1951 e il 1952 e si formalizzerà nel settembre 1952. Nel n.16 del  12-28 settembre 1952 di "battaglia comunista" uscirà un "Avviso ai lettori" in cui si annunciava un mutamento nella testata del giornale dovuto non "a nostra iniziativa, ma ad azioni giudiziarie coattive" che consistevano nel "far valere contro il partito, contro la sua continuità ideolgica e organizzativa e contro il suo giornale, e beninteso dopo averla carpita, una fittizia proprietà commerciale esistente solo nella formula burocratica che la legge impone". A causa di questa azione legale, quindi, il partito ha continuato la sua attività con la nuova testata, "il programma comunista" (1), nella quale continueranno ad essere pubblicati i successivi "fili del tempo" (iniziando proprio con il Dialogato con Stalin) e tutti gli studi e i testi che ribadiranno, da un lato, l'invarianza del marxismo e, dall'altro, confermeranno il marxismo con puntuali critiche delle varianti opportuniste e collaborazioniste che nel corso degli anni hanno tentato di "innovarlo" e "aggiornarlo". Si trattava non solo di combattere la teoria del "socialismo in un solo paese" nella versione originale staliniana, ma anche nelle successive teorizzazioni come nel caso del maoismo, dell'autogestionismo jugoslavo, del castrismo e del guevarismo, e delle più fantasiose "vie nazionali al socialismo"  attraverso la democrazia parlamentare o l'ambientalismo.

La proprietà commerciale della testata "battaglia comunista", valeva anche per la rivista "Prometeo", perciò questa non poteva più far parte degli organi di partito (2). Il partito si doterà successivamente di una rivista teorica, e sarà "programme communiste". Il partito, in effetti, attraverso vecchi compagni della sinistra del PCd'I che erano rimasti all'estero - in Francia, in Belgio, in Svizzera - aveva sviluppato un lavoro che nel tempo fece da base per la formazione delle sezioni in questi paesi. E' così che dal 1957 si costituirono piccoli gruppi a Marsiglia e a Parigi che organizzarono la loro attività di studio e di assimilazione teorica del marxismo intorno alla pubblicazione Travail du groupe (3), e successivamente, nel processo di integrazione nel partito, si passò alla pubblicazione della rivista Programme communiste che nel 1963, in corrispondenza dell'uscita dell'organo di partito in lingua francese le prolétaire, diventerà ufficialmente la rivista teorica del partito comunista internazionalista (dal 1965, partito comunista internazionale).

Il Dialogato con Stalin è stato il primo studio teorico-politico approfondito e organico dedicato alla struttura economica e sociale della Russia che fece il partito, in collegamento naturalmente, con tutto l'impianto teorico marxista la cui restaurazione iniziò con un lavoro collettivo a carattere di partito che fece i primi passi già nel 1945, al quale lavoro indiscutibilmente Amadeo Bordiga diede il contributo più alto e coerente (4). L'obiettivo di questa opera, come di tutta l'attività del movimento della Sinistra comunista d'Italia, era duplice: rimettere il marxismo sulle sue autentiche basi teoriche e programmatiche, combattendo ogni aspetto della controrivoluzione che prese il nome di staliniana perché capeggiata dall'ex bolscevico rivoluzionario Stalin con le sue teorizzazioni sul socialismo mercantile e sul socialismo in un solo paese, e lavorare per la ricostituzione del partito di classe su solide basi teoriche, programmatiche, politiche, tattiche e organizzative fra di loro coerenti e organicamente legate. E' a questo lavoro collettivo che Amadeo Bordiga ha dedicato tutte le sue forze e capacità fin dalla sua prima militanza nel Partito socialista, a cui aderì nel 1910, e in seguito in tutte le battaglie di classe che lo vide partecipe e ispiratore contro la guerra italo-turca, contro la prima guerra imperialista mondiale e contro ogni cedimento opportunistico nella convinzione profonda che le armi della critica (rappresentate dal marxismo) dovevano trasformarsi, a condizioni storiche favorevoli, nella critica delle armi, cioè nella rivoluzione proletaria internazionale. A differenza di molti autorevoli militanti rivoluzionari - come Bucharin, Kamenev, Zinoviev, Trotsky, per citare i notissimi - Bordiga non perse mai la bussola marxista. Rappresentante di una eccezionale generazione di comunisti rivoluzionari che la storia del movimento comunista internazionale produsse nel primo ventennio del secolo XX, Bordiga riuscì a non farsi travolgere dalle conseguenze della tremenda sconfitta subita dalla rivoluzione comunista in Russia e in Europa e da quelle della vittoriosa controrivoluzione staliniana. Nonostante la situazione disgraziata vissuta personalmente a causa della repressione e degli attacchi provenienti non solo dal potere borghese e fascista, del tutto attesi, ma anche dagli ex compagni rivoluzionari russi e italiani, egli riuscì a mantenere viva la tradizione politica e teorica della Sinistra comunista d'Italia, e organicamente vitale l'apporto insostituibile del marxismo restaurato da Lenin.

Ed è riallacciandosi direttamente a Marx ed Engels, e al restauratore Lenin, di fatto mai abbandonati (5), che Bordiga, attraversata la situazione storica segnata dalla completa vittoria controrivoluzionaria, in cui - come lui stesso dichiarò, non c'era nulla da fare, dal punto di vista dell'attività e dell'azione rivoluzionaria - e immerso nel nuovo periodo storico creato dalle vicende della seconda guerra imperialista e dal successivo dopoguerra, troverà la spinta materiale, oggettiva, a riprendere, insieme ai compagni della Sinistra comunista ritrovati, l'attività politica che era stata interrotta.

Ogni elaborato, cui si dedicavano anche individualmente i compagni, fosse il più preparato o il più giovane compagno, era considerato un materiale che doveva integrarsi nel lavoro collettivo di partito. Ed è sotto questa veste che si sviluppò nel partito, fin dai suoi primi passi, la tendenza a lottare contro ogni personalismo e contro la proprietà intellettuale - "la borghese e mercantile rivendicazione della peggiore forma di proprietà privata" - di cui Amadeo Bordiga si fece il più tenace assertore. L'anonimato, infatti, per Bordiga e per il partito non fu mai un vezzo, ma una precisa posizione politica. Non fu semplice passare dall'enunciazione dell'anonimato come arma politica pratica alla sua attuazione, ma era un obiettivo importante sia come atteggiamento interno che ogni militante era chiamato ad assumere, sia come dimostrazione verso l'esterno per cui il partito si presentava non attraverso i nomi più o meno illustri dei suoi militanti, ma come organo collettivo impersonale, deterministicamente prodotto dallo scontro di classe delle forze sociali.

Già battaglia comunista, l'organo politico del partito dal luglio 1945 al settembre 1952, pubblicava, fin dal suo primo numero, la quasi totalità degli articoli, editoriali e poi i "fili del tempo" compresi, senza firma degli autori. Permaneva una certa discrepanza tra il giornale del partito e la rivista Prometeo, caratterizzata per i contenuti di teoria e di linea politica generale, ma nella quale una buona parte dei testi pubblicati uscivano con la firma dei loro autori, col nome proprio (come nei casi di B. Maffi, O. Damen), o con lo pseudonimo (come nei casi di Alfa, A. Orso, Vercesi, Gatto Mammone), un'abitudine che andrà perdendosi soprattutto nella seconda serie di Prometeo (nn. 1, 2, 3-4, dal novembre 1950 al settembre 1952), e poi decisamente nel giornale "il programma comunista".

Dopo la pubblicazione del Dialogato con Stalin in quattro puntate dal n. 1 al n. 4 del quindicinale di partito "il programma comunista" (ottobre-dicembre 1952), il testo è stato pubblicato dal partito in volume, sempre senza il nome dell'autore, nell'aprile 1953 utilizzando ancora la denominazione "Edizioni Prometeo", sebbene anche il nome "Prometeo" fosse stato carpito dal gruppo di Damen con la vergognosa azione giudiziaria di cui sopra. Successivamente, nel 1975, le Edizioni Sociali (Borbiago - Venezia) iniziarono a pubblicare una serie di scritti, ricavati dalla stampa di partito (da "battaglia comunista", da "Prometeo", da "il programma comunista"), tra i quali alcuni di Bordiga (come il Dialogato con Stalin e il Dialogato coi Morti), corredandoli di utili note per una migliore comprensione di alcuni passaggi, note che abbiamo utilizzato anche noi in questa edizione. Tali pubblicazioni ebbero il consenso da parte del centro del partito di allora che riteneva utile contrastare la moda di utilizzare il nome di Amadeo Bordiga, dopo la sua morte, per scopi avversi all'impegno politico che aveva distinto il militante Bordiga; moda che si era già concretizzata nel 1966 con la pubblicazione "pirata" della Struttura economica e sociale della Russia d'oggi (ancora vivo Bordiga) da parte di un gruppo di fuoriusciti dal partito sotto il nome "Edizioni Contra", e che tornerà nel 2009, ad opera del gruppo Lotta Comunista, non più come edizione "pirata", ma come una pubblicazione commerciale che ha seguito tutti i crismi della legge che prevede i diritti d'autore visto che ebbe l'autorizzazione a pubblicarla direttamente dalla Fondazione Amadeo Bordiga (6) "proprietaria" degli scritti di Amadeo Bordiga e dai capi del "programma comunista" post-crisi 1982-84, "proprietari" degli scritti anonimi di Bordiga pubblicati nell'allora giornale di partito. Tra commercianti l'intesa non è stata difficile da trovare...

Dopo la sua morte, avvenuta nel luglio 1970, diversi "storici" ed "esperti" del "comunismo", assoldati da alcuni editori, iniziarono ad uscire con pubblicazioni dedicate  ad Amadeo Bordiga. Il nome di Amadeo Bordiga come capo del Partito comunista d'Italia e della corrente della Sinistra comunista, e autore di articoli, studi, interventi, uscì dalla piccola cerchia di lettori e simpatizzanti che ruotava intorno al partito per diffondersi al grande pubblico. Paolo Spriano, Luigi Cortesi, Angelo Tasca, Giorgio Galli, Lepre-Levrero, Franco Livorsi e diversi altri, sono stati gli autori  ingaggiati dai vari editori (Editori Riuniti, Feltrinelli, Laterza ecc.) per  trattare di Bordiga verso Gramsci, Lenin, l'Internazionale comunista ecc., dandone sempre una rappresentazione iconica e relegata negli scaffali di un passato che non sarebbe mai più tornato. E' contro questa operazione, non solo commerciale, ma politica, che il partito decise di prendere l'iniziativa di costituire una casa editrice "parallela" che potesse servirsi di un canale commerciale più ampio del ristretto numero di librerie che accoglievano i testi anonimi  di partito, pubblicando una serie di testi, sia del Partito comunista d'Italia che di Bordiga, Engels, Trotsky, Bukharin, Plechanov ecc. L'editrice si chiamò Iskra e iniziò le pubblicazioni nel 1976 con il testo Fattori di razza e nazione nella teoria marxista e Vulcano della produzione o palude del mercato?, poi seguirono altri titoli (vedi il sito di partito www.pcint.org, sezione "Biblioteca del marxismo rivoluzionario"). Con tale iniziativa il partito cercava di difenderel'attività di Amadeo Bordiga, e di tutti i comunisti rivoluzionari, come militanti del comunismo rivoluzionario e non come intellettuali, più o meno illustri, o pensatori solitari o di geniali interpreti del marxismo; nello stesso tempo, cercava di diffondere testi fondamentali del marxismo in una cerchia più vasta di quella toccata dall'organizzazione di partito. E' certo che, per noi, ogni grande militante del comunismo rivoluzionario, a partire da Marx ed Engels, non è stato che una forza individuale sintetizzatrice di forze collettive e impersonali. Con la crisi del partito del 1982 anche l'esperienza dell'Iskra terminò, ma non terminò il nostro impegno a diffondere, pur con minori mezzi e risorse, i testi fondamentali del marxismo rivoluzionario, in francese e in italiano, come il Dialogue avec Stalin (1989), Bilan d'une révolution (1991), Eléments de l'économie marxiste (1993, Terrorismo e comunismo, di Trotsky (2010), La donna e il socialismo, di Bebel (2016, le Tesi di Roma del 1922 del Partito comunista d'Italia (2022), ed altri testi seguiranno.

 


 

(1) Il programma comunista, iniziò le sue pubblicazioni nell'ottobre 1952. La testata uscì come organo del Partito comunista internazionalista - mantenendo il nome del partito che per anni è stato riconosciuto, attraverso il suo programma politico, i suoi elaborati, le sue prese di posizione e la sua attività, come l'organo della ricostituita formazione politica riallacciata alla Sinistra comunista d'Italia - rivendicando perciò anche con il nome del partito quella continuità ideologica e organizzativa che l'azione giudiziaria del gruppo di Damen aveva tentato di rompere. Questo giornale è stato organo del partito, superando le diverse crisi interne che punteggiarono il suo corso di sviluppo, per trent'anni, al quale nel 1957 si affiancò la rivista programme communiste, nel 1963 il giornale le prolétaire. L'ampliamento organizzativo del partito a livello internazionale rese successivamente necessaria la pubblicazione di periodici e riviste in altre lingue: in spagnolo (el programa comunista, El comunista), in tedesco (Internationale Revolution, kommunistisches Programm, Proletarier), in danese/svedese (kommunistisk Program), in inglese (Communist program), in greco (Komministikò Programa), per l'area franco/araba (El Oumami) e l'area latinoamericana (El proletario), in turco (Enternasyonalist Proleter), in portoghese (Proletário) e diversi altri supplementi (vedi il sito www.pcint.org, per una visione completa delle vecchie pubblicazioni di partito). Nell'autunno 1982 scoppiò nel partito una crisi esplosiva a causa della quale la gran parte delle testate di partito non uscirono più; le prolétaire e il programma comunista continuarono le pubblicazioni, ma nel giugno-luglio 1983 un'ulteriore crisi liquidazionista mandò all'aria la sezione italiana, facendo riemergere non solo una tendenza movimentista e antipartito, ma anche una tendenza sentimental-formalista che si aggrappò anch'essa all'azione giudiziaria per accaparrarsi la testata "il programma comunista", rompendo definitivamente il suo legame con la tradizione politica della Sinistra comunista d'Italia.

(2) Per sintetizzare la funzione di "Prometeo" nell'attività di partito, riprendiamo il breve scritto pubblicato nel suo n. 3-4 del luglio-settembre 1952, di fatto l'ultimo numero come rivista teorica del partito:

"Prometeo è stata la rivista teoretica della sinistra comunista. Uscì nel 1924 a Napoli quando al partito italiano fu dall'Internazionale imposta la direzione centrista (1924-1926). Dalla fine della seconda guerra mondiale (1945) ha sistemata la critica marxista del passaggio di Mosca al pieno opportunismo e alla controrivoluzione, e poste le basi della teoria per la ripresa proletaria, nella serie di elaborazioni organiche: Tracciato di Impostazione (1946) - Piattaforma della Sinistra (1946-47) - Teoria della dittatura e della forza (1947-48) - Dottrina economica marxista (1947-50) - Proprietà e Capitale, o le fasi della forma storica capitalista (1948, in corso) - Marxismo, scienza e filosofia (1950, in corso) - Storia e documentazione del movimento (Passim, n. 2/II, 1951). Ha, in articoli e studi d'insieme, interpretato al lume della teoria marxista i fenomeni economici e le manifestazioni politiche salienti della fase in corso del regime capitalista". Articoli e studi che sono continuati attraverso le riunioni generali di partito e la loro pubblicazione, per trent'anni, ne "il programma comunista" quando, subita una crisi epocale in cui diverse tendenze opportuniste formatesi nel tempo si scontrarono lavorando oggettivamente alla cancellazione dell'organo-partito, il partito andò letteralmente in frantumi. Noi, da allora, abbiamo continuato a lavorare nella continuità ideologica e organizzativa che ha caratterizzato il partito di ieri, avendo dovuto lottare nuovamente contro le azioni giudiziarie coattive che permisero alla proprietà commerciale de "il programma comunista" di impossessarsene contro il partito. Perciò l'organo del partito comunista internazionale, da allora, è, in Italia, "il comunista".

(3) In merito al Travail de groupe, vedi sul sito di partito www.pcint.org, nella sezione Archives (Archivi politici del partito), En français.

(4) A cominciare dalle riunioni a Napoli con compagni della Sinistra del PCd'I tra la fine del 1944 e il giugno del 1945; i risultati di queste e di altre riunioni furono la decisione di costituire il Partito comunista internazionalista, la stesura della Piattaforma politica del partito, e i lavori che produrranno successivamente il Tracciato d'impostazione, Le prospettive del dopoguerra ecc. Va ricordato che Bordiga diede fin dall'inizio il suo pieno contributo ai testi che dovevano costituire la base teorica e politica del nuovo organo-partito, ma non fu mai d'accordo con la decisione, per lui troppo affrettata, di costituire il partito semplicemente sul programma di Livorno 1921 e su una valutazione del secondo dopoguerra, per lui del tutto sbagliata, come una ripetizione del primo dopoguerra, cioè con le stesse condizioni favorevoli alla lotta rivoluzionaria. Ciò non gli impedì di collaborare significativamente con il Partito comunista internazionalista anche se non fu mai un suo iscritto, perché in questo raggruppamento vedeva delle potenzialità militanti che, se orientate in modo marxisticamente corretto e basate sulla necessaria restaurazione della dottrina marxista, avrebbero potuto svilupparsi in un organo politico che avrebbe avuto tutto il diritto di considerarsi partito comunista rivoluzionario. Con la scissione del 1951-52 queste potenzialità trovarono finelamente la loro migliore espressione.

(5) Come dimostrano le discussioni e le "lezioni" tenute al confino, anche insieme a Gramsci, e lo scritto, a Ponza, nel 1929: Elementi dell'economia marxista, che fu la traccia di un corso sul Libro I del Capitale; questo scritto è stato pubblicato nel Prometeo (dal n. 5, genn-febbr. 1947 al n. 14, genn-febbr. 1950) e successivamente come n. 3 dei testi del partito comunista internazionale, Milano 1971.

(6) A proposito della Fondazione Amadeo Bordiga, si legga la nostra ferma critica negli articoli: Costruttori e adoratori di icone inoffensive all'opera: è nata la Fondazione Amadeo Bordiga, e Amadeo Bordiga, oggetto di culto al mercato dei grandi personaggi.Il nemico di classe s'è comprato i capi del nuovo "programma comunista", pubblicati nel n. 71-72, settembre 2000 de "il comunista".

 

 


 

INDICE

 

Premessa alla riedizione

Premessa alla pubblicazione del volumetto Dialogato con  Stalin pubblicato dal partito nell'aprile 1953

GIORNATA PRIMA                      

    - Domani e ieri

    - Merce e socialismo

    - L'economia russa

    - Anarchia e dispotismo

     - Stato e ritirata

GIORNATA SECONDA

    - Chiari e scuri

    - Società e patria

    - Legge e teoria

    - Natura e storia

    - Socialismo e Comunismo

GIORNATA TERZA                     

    Antimeriggio

    - Prodotti e scambi

    - Profitto e plusvalore

    - Engels e Marx

     - Tasso e massa

    - Ottocento e Novecento

    Pomeriggio

    - Concorrenza e monopolio

    - Mercati e imperi

    - Parallelo e meridiano

    - Classi e Stati

    - Guerra o pace?

    - Ius primae noctis

La previsione marxista del periodo capitalista in Russia

APPENDICE 1

    - La Russia Sovietica dalla rivoluzione ad oggi (1946)

    - Chioccia russa e cùculo capitalista (1951)

    - Capitalismo classico, socialismo romantico (1953)

    - L'Orso e il suo grande romanzo (1953)

    - Fiorite primavere del capitale(1953)                                                        

    - Malenkov-Stalin: toppa, non tappa (1953)  

    - Morto un papa se ne farà un altro (1953)                                                

    - Al di là della leggenda staliniana

APPENDICE 2

    - Deretano di piombo, cervello marxista (1955)                                        

    - Complementi alle note 64, 66 e 69 di "Deretano di piombo, cervello marxista"

    - Ben altra offa si attende (1957)

 

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