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Prises de position - Prese di posizione - Toma de posición - Statements                


 

Per la lotta rivoluzionaria contro il capitalismo e lo Stato borghese!

 

 

Il governo Macron-Philippe ha risposto al movimento dei Gilet gialli con una violenza senza precedenti in Francia: oltre 1.000 manifestanti sono stati condannati e incarcerati da un sistema giudiziario agli ordini del potere borghese; le brutalità della polizia hanno fatto 1 morto e migliaia di feriti, di cui alcune decine gravi: mani spezzate, occhi schiacciati ecc. Tutto ciò non ha impedito alla propaganda governativa, trasmessa da tutti i principali media, di denunciare i manifestanti che rispondevano alla violenza della polizia!

Questa violenza del potere in realtà non è nuova: si manifesta sempre più nei conflitti sociali degli ultimi anni ed è all'origine di leggi sempre più repressive (come quella attualmente in discussione), spesso adottate con il pretesto della lotta contro il terrorismo. È una violenza di classe la cui funzione è quella di difendere l'ordine capitalista contro i pericoli che possono minacciarlo; rivela il vero volto dello Stato imperialista francese che sotto Hollande non ha esitato un secondo ad impegnarsi nella guerra nello Yemen e continua sotto Macron ad aiutare direttamente le truppe della coalizione guidate dall'Arabia Saudita nel bombardare e affamare la popolazione civile, attraverso la fornitura di armi, la loro manutenzione e la partecipazione della marina francese al blocco del paese; che non esita a fornire al regime omicida egiziano di Al Sisi equipaggiamenti militari e armi usate in particolare per massacrare i manifestanti; che ha alle spalle una lunga e sanguinosa storia di guerre e genocidi coloniali; che non ha mai esitato a schiacciare nel sangue le rivolte proletarie o semplici manifestazioni (più di cento manifestanti pacifisti algerini uccisi a Parigi nell'autunno del 1961). La sua triste storia dimostra che lo Stato borghese è il supporto fondamentale della classe borghese e del capitalismo, sebbene si presenti come un organismo al di sopra delle classi e al servizio di tutti i cittadini. Non si ferma davanti a nulla per svolgere il suo ruolo al servizio dei capitalisti: non può essere riformato o “democratizzato”, deve essere spezzato dalla rivoluzione.

 

TORNARE ALLA LOTTA APERTA CON I METODI E I MEZZI DI CLASSE!
 

Credendo di aver superato la crisi aperta dal movimento dei Gilet gialli, tra cui la vasta fumisteria del "Grande Dibattito Nazionale" e la futura rappresentazione del circo elettorale, il governo intende riprendere gli attacchi contro i lavoratori richiesti dai capitalisti francesi: “riforma” delle pensioni, “riforma” dei sussidi di disoccupazione ecc.

Di fronte a questi continui attacchi, gli apparati sindacali collaborazionisti non danno alla mobilitazione altra prospettiva che il “negoziato” – che è in realtà la continuazione delle politiche e dei metodi della collaborazione tra le classi, della discussione tra le “parti sociali” che portano solo alla sconfitta. Capitalisti e proletari non sono partner, sono nemici di classe! I Gilet gialli hanno dimostrato nei fatti che rompendo con i metodi collaborazionisti, voltando le spalle alle manifestazioni-processioni, al puro legalismo e al pacifismo sociale, in breve, rompendo la pace sociale, è possibile ottenere delle concessioni dal potere borghese. I proletari producono con il loro lavoro tutte le ricchezze della società; hanno quindi un potere potenzialmente immenso nelle loro mani, capace non solo di resistere agli attacchi borghesi, ma anche di spazzar via l'intero sistema capitalista.

Tuttavia, perché questa forza si esprima in tutta la sua potenza, è essenziale che i lavoratori salariati si organizzino su basi di classe, indipendentemente da ogni orientamento borghese, nazionale e riformista e da tutte le organizzazioni collaborazioniste, in modo da condurre la lotta con metodi e mezzi classisti: è l'unico modo per superare l'inevitabile sabotaggio dei falsi amici dei proletari. La lotta più generale, se diretta e orientata dai sostenitori dell'ordine stabilito, che sono i riformisti, non può che portare al fallimento: le recenti mobilitazioni contro la legge di El Khomri o la lotta dei ferrovieri ne hanno datp un’ulteriore prova. È tempo di rompere con questi metodi e questi orientamenti disfattisti e impegnarsi nella vera lotta di classe contro classe!

 

Per l'organizzazione proletaria indipendente!

Per la lotta di classe rivoluzionaria contro il capitalismo e lo Stato borghese!

Per la ricostruzione del partito di classe internazionalista e internazionale!

 

 

Partito comunista internazionale (il comunista)

1 febbraio 2019

www.pcint.org

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