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Prises de position - Prese di posizione - Toma de posición - Statements                


 

No alla guerra contro i rifugiati al confine greco-turco!

No al controllo dell'immigrazione!

Libertà di movimento per tutti i proletari!

 

 

Le borghesie coalizzate sono molto più efficaci nel reprimere i rifugiati che nel combattere l'epidemia di coronavirus. Per mesi e anni una massa di proletari e diseredati fuggiti dall'orrore della guerra, in particolare in Siria dove si scontrano diverse fazioni borghesi e i loro padrini stranieri, hanno trovato un rifugio precario in Turchia. Secondo le Nazioni Unite, sono quasi 4 milioni, di cui 3,6 milioni di siriani. Se alcuni piccoli borghesi hanno potuto avviare una qualche attività sul suolo turco, questo non è il caso della maggior parte dei rifugiati: questi non hanno più nulla e sono alla ricerca di un rifugio sicuro e di prospettive future che la Turchia non offre loro.

Nel 2016 l'Unione Europea e la Turchia avevano firmato un accordo in base al quale il governo di Ankara si impegnava a trattenere questi rifugiati sul suo territorio in cambio di alcuni miliardi di euro, sedicentemente destinati a fornire loro condizioni di vita decente.

Ma, in realtà, queste masse sono vittime degli appetiti di conquista della borghesia turca e della profonda disumanità degli imperialisti europei. Impegnati in operazioni militari nella regione di Idlib in Siria per ritagliarsi, con l'aiuto dei ribelli locali, una zona cuscinetto destinata ad accogliere una parte dei rifugiati, le truppe turche hanno subito gravi battute d'arresto; hanno perso dozzine di soldati. Mentre sta bloccando l'ingresso ai rifugiati da Idlib, la Turchia ha appena annunciato che sta aprendo i suoi confini con la Grecia per inviare in Europa una parte dei rifugiati presenti sul suo territorio; si tratta di un ricatto nei confronti dei paesi europei che sono riluttanti a sostenerla nei suoi scontri contro il governo siriano e il suo alleato russo. Dal primo fine settimana di marzo, oltre 10.000 rifugiati hanno quindi cercato di passare in Grecia.

La risposta della borghesia greca è stata immediata: un brutale intervento dei suoi poliziotti e soldati pesantemente armati contro queste donne, uomini e bambini indifesi. Nello stesso tempo, migliaia di rifugiati stanno marcendo in Grecia, in campi sovraffollati in cui le condizioni di vita sono disastrose.

Diversi testimoni accusano la polizia greca di sparare sui rifugiati, uccidendone uno e ferendone molti altri (un altro è stato ucciso il 4 marzo, secondo i media turchi); il 2 marzo la guardia costiera ha aperto il fuoco su un’imbarcazione di migranti alla deriva. Altri resoconti indicano la collusione con bande fasciste per dare la caccia e assalire i rifugiati e i loro sostenitori (in particolare membri di ONG e giornalisti indipendenti).

La borghesia greca ha ricevuto il sostegno di tutti i suoi compari dell'Unione Europea. Frontex, l'agenzia europea di controllo delle frontiere, ha annunciato l'invio di rinforzi, personale e materiali, nonché l'aumento dell'attività dei suoi aerei e satelliti per aiutare lo Stato greco contro i rifugiati...

Gli Stati europei hanno dichiarato una vera guerra ai rifugiati. Quando possono, la subappaltano ai torturatori borghesi di Turchia, Libia o di altri paesi. Sono criminali che hanno sulle loro mani il sangue di questi proletari e diseredati.

Questa guerra contro i rifugiati è inseparabile dalla guerra di classe che il capitalismo sta conducendo quotidianamente contro i proletari autoctoni, accompagnandola con campagne di odio razzista e col peggioramento delle leggi e delle misure contro i proletari immigrati, i migranti e coloro che li supportano.

La posizione proletaria è chiara e netta; non ha nulla a che fare con la «carità» degli imperialisti o i buoni sentimenti umanitari, né con il nazionalismo e la xenofobia in tutte le sue forme.

 

Confini aperti e libertà di movimento!

Unione di proletari di tutte le nazionalità contro l'unione nazionale con gli sfruttatori!

Solidarietà di classe nella lotta contro il capitalismo!

 

Il capitalismo è il responsabile delle guerre e della miseria, è il capitalismo che provoca le tragedie che mettono in fuga i migranti nel loro terribile esodo; è il capitalismo che va combattuto e che sarà necessario abbattere per mezzo della rivoluzione comunista mondiale.

 

 

Partito comunista internazionale (il comunista)

5 marzo 2020

www.pcint.org

 

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