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Belgio : No alla repressione dei migranti e dei proletari senza documenti !

 

 

Ad aprile, il collettivo "Né a Jumet, né altrove" ha interpellato il consiglio comunale della città belga di Charleroi. Si è tenuto un raduno per circa un'ora davanti al palazzo comunale.

Si è poi svolt un interpekkanza di fronte al sindaco del Partito socialista e ai consiglieri comunali in merito al progetto di costruzione di un centro chiuso per lavoratori senza documenti a Jumet (Charleroi).

Il portavoce del collettivo ha sottolineato che questo progetto è in contrasto con diversi impegni assunti dalla città di Charleroi, soprattutto dopo aver votato negli ultimi anni le mozioni "Città ospitale" e "Charleroi, città antifascista". La città ha descritto il Belgio come "terra d'asilo e Stato di diritto", affermando inoltre che "la migrazione ha plasmato il mondo e continuerà a farlo, sia che sia scelta o forzata", e che "le migrazioni sono state un'opportunità e una fonte di ricchezza per le nostre società, a patto che venga messa in atto una politica di accoglienza attiva".

Belle parole umanitarie, ma la realtà è ben diversa. Il cambiamento di posizione riguardo al progetto del centro chiuso sembra essere avvenuto gradualmente, sfruttando ora la criminalizzazione dei migranti. Questi centri privano le persone della loro libertà semplicemente perché non hanno i documenti amministrativi in ​​regola. Queste sono prigioni per innocenti. Non hanno un posto dove stare, nessuno è illegale!

Circa un centinaio di persone hanno sostenuto questa iniziativa.

 

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Il governo Arizona, nell'ambito della sua politica anti-operaia, ha dichiarato che attuerà la politica sull'immigrazione "più severa di sempre", istituendo una serie di misure repressive sul ricongiungimento familiare, sull'accesso ai sussidi sociali, aumentando la durata della detenzione per gli immigrati “clandestini” ecc. Ma non dobbiamo dimenticare che il precedente governo Vivaldi aveva già implementato un inasprimento delle misure contro i proletari senza documenti; in realtà, da anni diversi governi, indipendentemente dal loro orientamento politico, si sono fatti concorrenza in questo campo, aprendo la strada alle misure dell'attuale governo.

Queste politiche hanno una funzione fondamentalmente antiproletaria; in primo luogo, fomentando il razzismo e la xenofobia, designano i migranti come capri espiatori delle difficoltà incontrate dai proletari belgi; poi, sottoponendo i migranti alle vessazioni della polizia e alla minaccia di espulsione, hanno l'effetto di costringere i proletari senza documenti ad accettare condizioni di vita e di lavoro miserabili, in una parola, un supersfruttamento che grava anche sulle condizioni di tutti gli altri lavoratori: le regolarizzazioni dei lavoratori senza documenti attuate dai governi di sinistra in Spagna o di estrema destra in Italia hanno portato a limitati aumenti salariali nelle professioni in cui questi lavoratori sono numerosi (edilizia, ristorazione, agricoltura, ecc.); ecco perché gli ambienti imprenditoriali di questi settori vi si oppongono fermamente.

La solidarietà con i migranti e i lavoratori senza documenti è quindi un obiettivo proletario, una necessità per difendersi dalla borghesia e dai suoi governi: lasciare una parte dei lavoratori completamente sotto il controllo dei capitalisti indebolisce l'intera classe operaia.

 

No alla criminalizzazione e all'incarcerazione dei migranti, no alle espulsioni!

Regolarizzazione di tutti gli immigrati senza documenti!

Abolizione di tutti gli ostacoli alla circolazione dei lavoratori e al ricongiungimento familiare!

Uguali diritti per tutti i lavoratori!

 

27 aprile 2025

 

 

Partito Comunista Internazionale

Il comunista - le prolétaire - el proletario - proletarian - programme communiste - el programa comunista - Communist Program

www.pcint.org

 

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